Vertenza Alfasigma, Ugl: “le proposte dell’azienda non convincono”

Incontro interlocutorio a Bologna, presso la sede di Confindustria, tra la Direzione Aziendale di Alfasigma e la delegazione Nazionale e territoriale di UGL Chimici.

Sul tavolo la procedura di licenziamento collettivo che coinvolge 333 lavoratori. La società ha avanzato le proprie proposte facendo il punto della situazione:

in azienda è presente una platea di 205 lavoratori addetti all’informazione medico scientifica del Farmaco che avrebbero i presupposti per accedere al pensionamento, altri 72 dipendenti con un’età anagrafica superiori ai 60 anni non rientranti tra i profili esuberanti, che a fronte di una fuoriuscita per pensionamento economicamente incentivata e volontaria, potrebbero favorire ricollocazioni di parte del personale eccedente, compatibilmente con le esigenze tecniche ed organizzative aziendali.

Per la gestione non traumatica degli esuberi mediante ricollocazioni interne ed esterne di parte del personale eccedente, l’azienda si affiderà a Job Posting, Outplacement, società che svolgono tale attività, con ricollocazione nelle aziende del settore che hanno già manifestato l’interesse per la ricerca di circa 80 posizioni nell’ambito dell’attività di informazione scientifica del farmaco.

Alfasigma ha inoltre ribadito la ferma intenzione di continuare ad investire ed allocare volumi produttivi per la tenuta futura a livello Industriale ed occupazionale nel sito SOFAR di Trezzano Rosa.

“Deludente e insufficiente il pacchetto economico di incentivazione all’esodo volontario del personale, visto che è al di sotto dei parametri dell’accordo del novembre 2017, mensilità meno pesanti che non accontentano e le per le quali abbiamo chiesto uno sforzo maggiore ad Alfasigma”, fa sapere l’Ugl Chimici.

“Abbiamo ribato alla società come si ritenga insostenibile il Progetto Industriale aziendale dello scorso gennaio, che sta alla base della procedura di licenziamento collettivo, con particolare riferimento alla pesante ricaduta negativa di riduzione del personale nell’area di informazione medico scientifica del farmaco, che rappresenta la metà dell’organico in tale area. C’è l’esigenza di dover ridurre significativamente il numero degli esuberi, soprattutto nell’area di informazione medico-scientifica che incide per il 66% del totale delle eccedenze occupazionali, rimarcando altresì, come le potenziali fuoriuscite per pensionamento e/o in accompagnamento alla pensione attraverso la Naspi, non permetterebbero di ottenere un saldo zero degli esuberi. Infine, abbiamo sottolineato al tavolo come sia opportuno che i lavoratori aventi un’età anagrafica per poter accedere al pensionamento, si attivino per accertare le proprie posizioni contributive, ancorché le manifestazioni di interesse in tal senso, non debbano essere al momento vincolanti per una eventuale fuoriuscita, in assenza attualmente della definizione tra le Parti delle condizioni economiche degli incentivi all’esodo”.

La prossima riunione è stata fissata il giorno 28 marzo, per il proseguo del confronto e la contrattazione nell’ambito della fase sindacale prevista dalla procedura di licenziamento collettivo, ove in assenza di accordo trascorsi i 45 giorni dalla data di avvio della stessa, il confronto proseguirà in sede istituzionale ministeriale.

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Redazione

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