(VIDEO) Esplode falò abusivo per San Giuseppe

Sono sette in tutto, tre minorenni e quattro maggiorenni, le persone rimaste ferite ieri sera in seguito all’esplosione di un falò realizzato abusivamente in via Grazia Deledda, al rione Tamburi di Taranto, che hanno dovuto fare ricorso alle cure del pronto soccorso dell’ospedale Santissima Annunziata.

Nessuno, secondo quanto riferito dall’Azienda sanitaria locale, ha riportato lesioni gravi.

In sei erano stati medicati e dimessi già durante la notte.

Questa mattina ha potuto lasciare l’ospedale anche il ragazzo che inizialmente era stato ricoverato in prognosi riservata. E’ stato riclassificato da codice rosso a codice azzurro. Per lui la prognosi di guarigione è di 15 giorni. Altre persone erano state medicate sul posto per semplici escoriazioni o contusioni.

Tre dei feriti, a quanto si è appreso, sono stati poi condotti in Questura per ricostruire l’episodio che è stato ripreso anche da numerosi video poi postati sui social network. Si sentono distintamente anche le urla di dolore e le richieste d’aiuto delle persone rimaste ferite.

Il falò, composto da legna e altri materiali posizionati a forma di piramide, a ridosso delle abitazioni, è esploso subito dopo l’accensione e l’innesco sarebbe stato causato dalla presenza, tra gli oggetti accatastati, di una tanica di benzina o una bombola di gas vuota. In seguito alla deflagrazione il materiale ammassato è stato scaraventato a decine di metri di distanza travolgendo alcuni dei presenti. Considerata la forza d’urto dell’esplosione i soccorritori hanno parlato di tragedia sfiorata.

TRE DENUNCIATI, UNO E’ MINORENNE

La Polizia ha denunciato tre persone, tra cui un minorenne, perché presunti responsabili del reato di incendio doloso a seguito dell’esplosione, avvenuta ieri, di un falò non autorizzato allestito per i festeggiamenti di S. Giuseppe in via Grazia Deledda, al rione Tamburi.

Sette le persone ferite con prognosi fino a 15 giorni. Gli agenti della Squadra Mobile, dalla visione delle immagini diffuse sui social che hanno ripreso il momento dell’esplosione e le fasi della preparazione del rogo, hanno raccolto elementi utili alla ricostruzione dei fatti e trasmesso le relazioni alla Procura ordinaria e a quella dei minori.

Dalle prime risultanze investigative, è emerso che un uomo ha versato sulla catasta di legna a forma di piramide del liquido – probabilmente benzina – facendo ricorso ad una scala su cui era salito per far sì che il materiale da ardere si impregnasse. Dopo alcuni minuti di attesa, un giovane, munito di un bastone, alla cui estremità era fissata una stoppa anch’essa imbevuta di liquido infiammabile, ha chiesto a un conoscente di dar fuoco allo straccio che, appena posato sul cumulo di legna, ha provocato la forte deflagrazione. Le schegge del materiale ammassato hanno colpito diverse persone presenti nelle vicinanze.

Dalle informazioni assunte al Pronto Soccorso dell’ospedale SS. Annunziata, dove si erano riversati numerosi feriti, gli investigatori hanno individuato un uomo di 57 anni che avrebbe versato la benzina sul cumulo di legna. Nel triage era presente anche il figlio minorenne di quest’ultimo, che avrebbe invece acceso materialmente il falò. E’ stato inoltre individuato anche l’uomo che ha dato fuoco alla stoppa imbevuta di liquido infiammabile utilizzata dal minore.

La Polizia non esclude che siano rimaste ferite altre persone senza farsi refertare per non fornire le proprie generalità. Le schegge hanno danneggiato diverse auto e mandato in frantumi i vetri degli immobili vicini.

FUOCHI D’ARTIFICIO SUI BAMBINI

Sempre ieri sera, in un’altra zona di periferia, al quartiere Paolo VI, durante l’accensione di un falò realizzato senza autorizzazione, sono stati fatti esplodere anche fuochi d’artificio, alcuni dei quali sono finiti tra le persone in strada, creando il panico.

(ANSA)

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Redazione

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