‘Associazione a delinquere di stampo mafioso’, il nuovo libro di Oreste Eramo

‘Associazione a delinquere di stampo mafioso. Metodologia, struttura e condotta tra killer e vittime di mafia’ è il libro di Oreste Eramo, da Trentola Ducenta, edito da Diritto Più e in distribuzione nelle librerie di tutta Italia

Appartenente alle FF.AA., giurista e criminologo forense, dopo gli studi universitari frequentati, Eramo è, tra gli altri, fondatore dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Ricerca della Verità Alternativa – movimento culturale anticrimine “OS.S.E.R.V.A.”, realtà formata da criminologi, avvocati, magistrati, giornalisti, operatori delle FF.OO. etc, che mira alla diffusione della prevenzione, formazione, divulgazione e proposte di azioni di contrasto delle strategie criminali.

“Criminalità, violenza e prepotenza affondano le loro radici dove c’è disperazione, disoccupazione, ma soprattutto ignoranza, mancanza di cultura. Non a caso quando la violenza incontra la cultura mette mano alla pistola – dice l’autore -. Non c’è bisogno di uno studio approfondito per capire la mentalità del mafioso, del camorrista. Lui vuole mostrare quasi sempre le sue azioni criminali, la sua forza, la sua violenza, il suo coraggio, sul suo territorio, casi emblematici, gli arresti da Totò Reiina, a Michele Zagaria, fino a Matteo Messina Denaro. Questo anche per dimostrare che dispongono mezzi economici e uomini per muoversi liberamente, per nascondersi liberamente. Il malavitoso durante la sua esistenza non ha mai fatto cose belle. Non serve nemmeno porsi la domanda quanti sono i malavitosi, al contrario quanti quelli che non lo sono, ad iniziare, da quelli che accettano il cavallo di ritorno, comprare refurtiva da provenienza rubata, ecc.. Dai piccoli illeciti nascono i grandi crimini”.

“Una giustizia efficiente e uguale per tutti e una pubblica amministrazione trasparente ed efficiente sono di per sé la miglior affermazione della cultura della legalità e dimostrare ai giovani che rispettare le leggi del nostro Stato è più conveniente che infrangerle è decisamente il primo passo per la vittoria. La mafia ha assunto negli anni una forma di terrorismo sempre più delineata, che incute paura, impone le sue leggi, tenta di diventare componente endemica della nostra società. Il mafioso impone con violenza, armi in pugno, regole inaccettabili e il disfacimento negli anni del sistema politico ne ha consentito una infiltrazione capillare a tutti i livelli”.

“Non c’è differenza tra il mafioso, il burocrato, politico, ecc..soprattutto nella Pubblica Amministrazione dove la corruzione, dilaga, mentre Il malavitoso si impone ‘Se non paghi ti ammazzo.’ Il burocrate fa capire ‘Se non paghi morirari di fame.’ Chi si impone, chi ammazza, lo f aperchè sente di fare il suo dovere, verso la sua comunità,la sua famiglia, la sua fratellanza, il suo clan. Senza sapere che chi delinque è solamente un ignorante, perchè nella vita non avrà mai serenità, la sua continua fuga, così come, il suo traguardo, sarà sempre e solo la galera, o peggio finire in un cappotto di legno. Lo Stato da decenni continua la sua azione di contrasto, quasi 30 anni fa, I’approvazione della legge 109/96, meglio conosciuta ‘legge La Torre/Rognoni’, approvata dopo I’omicidio del proponente, il parmanentare Pio La Torre, insieme all’ex Ministro Virgilio Rognoni, norma che prevede la restituzione alla collettività, per fini sociali, delle ricchezze, dei patrimoni e dei beni confiscati alle organizzazioni criminali, una concreta opportunità di impegno responsabile, a tutto vantaggio e per il bene comune”.

“L’opera appena pubblicata vuole anche essere un omaggio alle tante vittime di mafia, della camorra, della violenza in genere, così come un riconoscimento a quanti, tutt’oggi sono impegnati nell’esaltante servizio, per il ripristino della legalità, non più parolaia ed un futuro migliore per tutti”.

di Franco Musto

Redazione

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