Inchiesta appalti Aeronautica Militare, 24 misure cautelari
Nella mattinata odierna militari del Comando Compagnia Carabinieri – Polizia Militare A.M. – di Roma Ciampino stanno dando esecuzione nelle province di Roma, Napoli, Caserta, Latina, Viterbo, Grosseto, Chieti e Ravenna, ad un’ordinanza applicativa di custodia cautelare nei confronti di 14 soggetti, 10 ordinanze di applicazione dell’obbligo di dimora e la notifica di ulteriori 15 avvisi di conclusione delle indagini preliminari ad altrettanti indagati, emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Velletri, su richiesta di quella Procura della Repubblica.
Con tale provvedimento sono stati riconosciuti gravi indizi di colpevolezza a carico dei soggetti in intestazione, indagati a vario titolo per le ipotesi delittuose di “turbata libertà degli incanti” (art.353 c.p.), “frode nelle pubbliche forniture” (art.356 c.p.), “corruzione per l’esercizio della funzione” (art. 318-321 c.p.) e “falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici” (art.479 c.p.), condotte commesse in Roma, Ciampino (RM), Pratica di Mare (RM), Vigna di Valle (RM), Furbara (RM), Montecastrilli (TR), Borgo Piave (LT), Grazzanise (CE) e Somma Vesuviana (NA), nel periodo intercorso tra il mese di maggio 2017 ed il mese di gennaio 2021.
L’esecuzione dell’ordinanza costituisce l’epilogo di una complessa attività investigativa che trae origine da una delega della Procura di Velletri, tesa a verificare la condotta illecita di due militari, entrambi effettivi all’epoca dei fatti al 2° Reparto Genio A.M. di Ciampino (RM) e proprietari di una società edile privata, con quote di capitale pari all’85% e al 15%, con sede nel comune di Ciampino (RM) e attiva nel campo immobiliare (compravendita, permuta, ristrutturazione, costruzione, locazione, affitto, manutenzione di immobili).
I predetti con incarichi di responsabilità nella gestione degli appalti per opere infrastrutturali della Forza Armata operavano, talvolta, anche quali delegati ad assumere l’incarico di direttore dei lavori e/o responsabile di cantiere.
Gli accertamenti finanziari svolti sul conto degli stessi permettevano di stabilire come, tra uno dei due militari ed alcuni titolari di ditte edili legate da vincoli contrattuali con la forza armata, emergessero singolarità riguardo diversi movimenti di denaro meritevoli di ulteriori approfondimenti.
L’attività investigativa conseguente induceva gli investigatori a monitorare altresì complessivi 49 appalti pertinenti a lavori in basi militari dell’Aeronautica, dislocate nelle regioni Lazio e Campania, evidenziando diversificate condotte illecite che coinvolgevano, a vario titolo, anche altri militari e responsabili di altrettante ditte private cointeressate economicamente ai citati contratti.
In particolare con un sistema viziato dall’irregolarità nell’assegnazione di appalti per la realizzazione di opere infrastrutturali di immobili militari, le ditte venivano agevolate garantendosi l’assegnazione diretta dei contratti pubblici. I due militari titolari della ditta privata ricevevano in cambio prestazioni d’opera e materiali per propri fini e gli altri appartenenti alla Forza Armata coinvolti consapevolmente consentivano tali condotte, venendo meno ai doverosi obblighi di vigilanza e controllo.
II volume d’affari degli appalti ammonta complessivamente a circa 3 milioni di euro. L’Aeronautica Militare al tempo, dopo le prime evidenze investigative e l’esecuzione dei primi atti, attraverso il Ca. S.M.A. protempore, avviava una propria inchiesta amministrativa interna nel periodo monitorato – dal maggio 2017 a gennaio 2021 – confluita nell’ odierna documentazione probatoria, che confermava le irregolarità emerse in ordine alle citate procedure di assegnazione degli appalti.
L’attività investigativa condotta dal Comando CC PM AM, Stazione di Roma Ciampino, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri, ha tratto spunto dalle risultanze emerse nell’ambito di altra, pregressa indagine attivata dal medesimo Reparto con la Procura Militare di Roma, su personale del 2o Reparto Genio A.M. di Roma – Ciampino.
Da tale attività è emerso che un Ufficiale ed un Luogotenente del citato Reparto possedevano quote, pari rispettivamente all’85% e al 15%, di una società, con sede nel Comune di Ciampino, operante nel campo immobiliare (compravendita, permuta, ristrutturazione, costruzione, locazione, affitto, manutenzione di immobili), e che entrambi rivestivano incarichi di responsabilità nelle procedure di assegnazione degli appalti per opere infrastrutturali nell’ambito della Forza Armata, anche con incarico di direttore dei lavori, responsabile e assistente del cantiere.
Al fine di verificare l’ipotesi della sussistenza di possibili cointeressenze di natura illecita in capo ai medesimi, la Procura della Repubblica di Velletri, competente per territorio, ha delegato accertamenti bancari sui conti correnti dei richiamati militari e della loro società. Tale verifica ha permesso di stabilire come, tra uno dei due militari ed alcuni titolari di ditte edili appaltatrici della Forza Armata, emergessero singolarità riguardo diversi movimenti di denaro, ritenute meritevoli di ulteriori approfondimenti di indagine.
Sono state delegate attività di intercettazione sulle utenze mobili in uso ai soggetti di interesse investigativo emersi, supportate da servizi di osservazione e da ulteriori e più approfonditi riscontri finanziari sui vari conti correnti bancari e postali riconducibili agli stessi.
Tali attività hanno permesso di riscontrare l’esistenza di più condotte criminali poste in essere da appartenenti all’Aeronautica Militare e da responsabili di ditte edili compiacenti, con un peculiare “modus operandi” consistente nell’istruzione “ad hoc” di gare d’appalto, attraverso accordi preliminari, al fine di garantime l’aggiudicazione alle medesime ditte e contestualmente assicurando, quale corrispettivo, ad alcuni tra i citati funzionari, somme di denaro o altre utilità.
Tale sistema è assurto a prassi irregolare di condotta, in spregio alle normative poste a tutela dell’assegnazione degli incanti e del rispetto delle procedure previste per l’esecuzione degli stessi.
Le indagini si focalizzavano sugli appalti sotto soglia o comunque su quelli con importi non elevati poiché il meccanismo di scelta del contraente lasciava un maggior grado di libertà per i pubblici ufficiali.
Gli esiti investigativi hanno, permesso complessivamente di stabilire l’ipotizzato coinvolgimento di: 17 (diciassette) pubblici ufficiali (n. 12 Ufficiali A.M., nr. 4 Lgt A.M. e n. 1 Aviere), 19 (diciannove) Amministratori e referenti di nr. 21 (ventuno) società edili; 3 liberi professionisti;
con la ritenuta consumazione di una pluralità di delitti quali:
turbata libertà degli incanti mediante accordi collusivi, finalizzati all’assegnazione illecita di appalti, per la quasi totalità in affidamento diretto (art. 36/2° comma lettera A del D.L.vo 50/2016 e succ. modifiche ed integrazioni), in violazione dei principi Comunitari di correttezza, libera concorrenza e rotazione degli inviti, recepiti dal Decreto Legislativo 50/2016, nonché dalle Linee Guida nr.4 dell’A.N.A.C. (art.353 c.p.); corruzione per atto proprio dei doveri di ufficio mediante il passaggio di denaro e/o mediante altre utilità, quali la ristrutturazione di abitazioni private (art.318-321 C.P.); falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art.479 c.p.) in concorso con alcuni amministratori delle società edili coinvolte.
Sono state sottoposte complessivamente a verifica 49 (quarantanove) gare d’appalto, che hanno interessato opere infrastrutturali su basi militari dell’A.M. ubicate nelle regioni Lazio e Campania, per un volume d’affari stimato in circa 3 milioni di Euro.
Particolare professionalità ed impegno sono stati profusi dagli investigatori che hanno potuto contare anche sul leale supporto della Forza Armata, del tutto estranea rispetto alle presunte condotte criminose di singoli dipendenti infedeli nonché persona danneggiata sia a livello economico che di immagine.