Madonna di Trevignano, la veggente non si trova più
Gisella Cardia non si trova più: la (presunta) veggente della Madonna di Trevignano, alle porte di Roma, di cui negli ultimi mesi si parla molto a proposito dei presunti fenomeni di lacrimazione e di apparizioni della madonna il 3 di ogni mese, è sparita.
Il suo vero nome è Maria Giuseppa Scarpulla ed è un’ex imprenditrice di 53 anni. Qalcuno dice che si è trasferita in un convento in Veneto, a San Vincenzo a Bassano. Altri parlano di Romania.
Quel che è certo è che la donna, che è stata denunciata da un cittadino di Trevignano che le avrebbe versato 123 mila euro, ha fatto perdere le sue tracce.
LA DENUNCIA DEL 6 APRILE: LE LACRIME SONO SOLO SANGUE DI MAIALE
Contro di lei, ai primi di aprile, si sono aggiunte le accuse di un investigatore privato che ha presentato un esposto il 6 aprile: le lacrime sulle statuetta, ha denunciato, sono in realtà soltanto sangue di maiale. A sostenerlo è l’investigatore Andrea Cacciotti, che avrebbe trovato riscontri a questa ipotesi grazie alle analisi fatte sulla statuetta. Ora i magistrati della Procura di Civitavecchia dovranno occuparsi di chiarire le cose.
I DUBBI SULLA FIGURA DELLA VEGGENTE E I MESSAGGI CUPI
Intanto, le ‘chiacchiere’ e i dubbi sulla veggente continuano a diffondersi sempre più. Diversi cittadini di Trevignano si sono detti scettici e hanno condannato i messaggi lanciati dalla veggente, quasi sempre cupi e legati a profezie di ‘guerre’ o situazioni disastrose. Ecco ad esempio il messaggio dell’ultimo 3 aprile: “I figli delle tenebre vi stanno attanagliando, ricordate che la sofferenza offerta sarà grazia“. Gisella Cardia ha riferito queste parole ad una folla di fedeli che lunedì 3 aprile si era radunata al lago di Bracciano per la messa.
QUEI 123 MILA DONATI ALLA ONLUS DELLA MADONNINA
Tra le denunce raccolte dal detective Cacciotti, c’è anche quella di un uomo che ha spiegato di aver dato alla veggente una marea di soldi ma di essere rimasto deluso. L’uomo ha confermato il suo racconto in un’intervista a FanPage. “Di mia spontanea iniziativa, nel 2020, ho regalato una grande statua della Madonna e ho fatto una donazione di 123mila euro con bonifico tracciabile, 30 mila al marito della veggente Gianni e il resto alla Onlus Madonnina di Trevignano, chiedendo che questi soldi venissero destinati ad opere di bene e alla Madonna. Stavo passando un momento difficile, mia moglie aveva avuto un brutto incidente stradale e ho sentito il desiderio di ringraziare la Madonna, di finanziare qualcosa di bello, pensavo che quello che stava accadendo a Trevignano con Gisella lo fosse”. Ma poi succedono cose poco chiare, e Gisella utilizza quei soldi per recintare il terreno delle apparizioni, su cui in realtà c’era un vincolo. E per giunta nominano lui responsaile dei lavori. L’uomo si insospettisce e comincia ad avere dubbi. Oggi dice: “I messaggi che Gisella Cardia legge e che dice sia la Madonna a darglieli, sono diabolici”.
Dietro a quanto accade a Trevignano e alle apparizioni che ormai stanno diventando un’attrazione per curiosi e credenti, potebbe dunque emergere un giro di affari illeciti ai danni di persone ‘credulone’. Non sarebbe certo la prima volta. Di fatto, sta emergendo che ci sono persone che da anni sostengono la Onlus Madonnina di Trevignano, che tra le altre cose è collegata ad associazioni pro-vita contro l’aborto.
(Dire)