Migranti, stop Sai e caso Castel Volturno: criticità casertane a Roma
“Siamo fortemente in apprensione per la decisione del Governo di abolire o comunque di riformare in peggio la protezione speciale, che ha permesso di recuperare, anche se solo in parte, il disastro provocato dall’abolizione da parte dei Decreti Salvini del permesso di soggiorno per motivi umanitari, che a Castel Volturno fece rimanere nel 2019 senza alcuna protezione duemila immigrati”. Lo afferma Mimma D’Amico, del Centro sociale Ex Canapificio, associazione casertana che si occupa da decenni di assistenza ai migranti e che fa parte, con Caritas, Padri Comboniani e altre associazioni, della rete “Castel Volturno solidale”.
D’Amico, con un’ottantina tra immigrati e attivisti partiti da Caserta con un pullman e due auto e da Castel Volturno con due furgoni messi a disposizione dal Centro Fernandes (Caritas), saranno al presidio che si terrà nel pomeriggio a Roma mentre al Senato si discute la conversione in legge del Decreto Cutro, che prevede appunto l’abolizione dello strumento della protezione speciale.
Due le “criticità casertane”: la presenza Castel Volturno di molte migliaia – tra i 10 e i 15mila – di stranieri non regolari, la maggior parte non rimpatriabili essendo in Italia da decenni, alla seconda o terza generazione, figli nati in Italia di migranti giunti nel Belpaese ad inizio anni 90 o poco dopo; “la protezione speciale aveva permesso quantomeno ad una parte di loro di poter avere un lavoro e farsi anche una famiglia, ora questa previsione li getta nella disperazione”.
C’è il poi il Sai di Caserta, il Sistema di Accoglienza e Inclusione sospeso dal Viminale nel febbraio scper le criticità emerse nella gestione; il Governo vorrebbe che i richiedenti asilo, al momento ammessi nei Sai, non ne facciano più parte, ma vengano ospitati nei Centri di accoglienza straordinaria (Cas) in attesa di avere la risposta sulla richiesta di asilo politico. Tale scelta è stata criticata ieri dal sindaco di Caserta Carlo Marino, quale presidente di Anci Campania. D’Amico plaude alle critiche sollevate da Marino, ma chiede al sindaco “perché non pubblica il bando per il nuovo Sai. Al momento nel capoluogo non c’è alcuna struttura che possa accogliere i migranti. C’è bisogno di posti”.
(ANSA)