Ventilazione della grow box: guida completa su come gestirla
Chi coltiva indoor, sceglie spesso, con lo scopo di ottimizzare la crescita delle piante, di utilizzare una grow box. Di cosa si tratta? Come dice la parola stessa, è una vera e propria scatola.
Grazie a questo strumento, realizzato con materiali ad hoc, è possibile creare condizioni molto vicine a quelle in cui le piante crescono naturalmente (se ti interessa provare il metodo, su questa pagina puoi comprare grow box complete).
Quando ci si approccia all’utilizzo della grow box è bene, per gestire il tutto in maniera consapevole, avere le idee chiare su come funziona il tutto e sull’importanza di ogni singola parte. Riflettere in merito vuol dire, per forza di cose, discutere di ventilazione.
Vediamo, nelle prossime righe, perché si tratta di un aspetto importantissimo e come gestirlo al meglio.
Perché è importante la ventilazione in una grow box
La ventilazione è un aspetto tecnico della gestione di una grow box per la coltivazione indoor che viene spesso messo in secondo piano, sbagliando. Si tende, quasi sempre, a concentrare l’attenzione soprattutto sulle luci. C’è molto di più! Fra gli altri aspetti da prendere in considerazione ricordiamo appunto la ventilazione, importante per due motivi. Ecco quali:
- Processo di fotosintesi clorofilliana: l’aria che circola in un determinato ambiente è fondamentale per avviare quel processo, noto a tutti, che consente la trasformazione di acqua e luce in nutrimento per la pianta.
- Respirazione: nel corso del processo di fotosintesi, avviene la produzione di glucosio e di ossigeno. Per far sì che entrambi possano diventare nutrimento utile, la pianta ha bisogno di aria.
Un altro punto da sottolineare riguarda il fatto che, se la ventilazione all’interno della grow room non è efficace, aumenta notevolmente il rischio di avere a che fare con la proliferazione di agenti patogeni. Una ventilazione gestita con poca accuratezza causa la creazione di un microclima caldo e umido. Il risultato? Un ambiente che, come già accennato, è fertile per i parassiti.
Dopo questa doverosa premessa, vediamo cosa si utilizza per ventilare al meglio una grow box. Sì, nelle righe precedenti abbiamo fatto cenno alla possibilità di acquistarla completa. Non fa certo male, però, informarsi su come è fatta all’interno.
Come ventilare una grow box
Sono diverse le alternative che si possono chiamare in causa quando si parla di ventilazione della grow box. Nei casi in cui si ha la necessità di coltivare in uno spazio piccolo – i motivi sono diversi e vanno dall’impossibilità di acquistare una box grande fino alla tipologia di pianta – si può scegliere, per far circolare l’aria, un ventilatore a pinza.
Si tratta di ausili che possono essere agganciati agevolmente sia ai tubi, sia alle pareti della grow box. Il fatto che siano privi di supporti permette di non occupare superficie che, in tal modo, può essere dedicata alle piantine.
Attenzione: molti coltivatori preferiscono la versione con gancio. Il concetto è lo stesso, ma la comodità, a detta di diversi esperti, è maggiore rispetto a quella che si può sperimentare con la pinza.
Un altro strumento prezioso da conoscere quando si parla di ventilazione della grow box è la ventola. Grazie ad essa, è possibile lavorare su due fronti. Da un lato, infatti, si introduce aria fresca all’interno della box. Dall’altro, invece, si elimina quella viziata, che come già accennato può rivelarsi estremamente pericolosa per le piante.
Le ventole sono importanti, su questo non ci piove, ma non sempre sufficienti. Ecco perché in tante grow box è presente anche un estrattore d’aria. La sua principale funzione è quella di potenziare l’efficacia delle ventole. L’estrattore, oggi disponibile in versioni sempre più evolute, permette di areare al meglio le piante, massimizzando l’estrazione dell’aria dalla box. Un altro vantaggio? Il suo montaggio è a dir poco semplice.