Aversa. Ferisce il compagno con un coltello da cucina per gelosia
Nell’odierna mattinata, ad epilogo di scrupolose indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli, la Polizia di Stato di Caserta, in Quarto di Napoli, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di una donna di 27 anni gravemente indiziata del delitto di tentato omicidio – aggravato dai futili motivi e dall’uso di arma – commesso in danno del proprio convivente 37enne.
Lo scorso 15 marzo personale del Commissariato di P. S. di Aversa interveniva presso l’Ospedale Moscati a seguito del ricovero, in prognosi riservata, di un uomo, che presentava profonde ferite da arma da taglio all’addome ed al fianco, il quale riferiva ai poliziotti di essere rimasto vittima di un’aggressione da parte di un gruppo di extracomunitari avendo reagito agli apprezzamenti volgari che questi avevano rivolto alla sua compagna con la quale stava passeggiando sul lungomare di Pozzuoli, aggiungendo che nell’immediatezza si era recato presso il locale nosocomio per le prime cure rifiutando, però, il ricovero.
L’indomani, l’aggravarsi delle condizioni della vittima, avevano indotto la coppia a ricorrere alle cure mediche anche presso l’ospedale normanno.
La versione fornita dal giovane non convinceva gli investigatori i cui sospetti venivano confermati allorquando, acquisita la documentazione relativa al primo ricovero in Pozzuoli, rilevavano che i due aveva fornito ai carabinieri lì intervenuti una diversa ricostruzione della vicenda, dichiarando che il ferimento era stato causato da un grave sinistro stradale in cui sarebbe stato coinvolto il giovane in San Marcellino (CE) mentre, da solo, era alla guida della sua auto lungo l’asse mediano e che aveva chiesto alla compagna di raggiungerlo per poi accompagnarlo, stranamente, presso il nosocomio napoletano.
Gli immediati riscontri operati dai poliziotti del Commissariato di Aversa consentivano di appurare che nessun incidente si era verificato, nell’orario indicato, lungo quell’arteria stradale. I sospetti venivano ulteriormente alimentati dalla successiva escussione della ragazza che, dopo avere inizialmente confermato la versione dell’incidente, incalzata dagli investigatori, confermava la iniziale ricostruzione dell’aggressione fornita dalla vittima.
Ulteriori incongruità emergevano anche dalla ricostruzione delle ore ad essa precedenti, avendo dichiarato che, insieme al compagno, aveva cenato presso un ristorante di Posillipo prima di raggiungere Pozzuoli per una passeggiata. Infatti, attraverso il “Sistema Centralizzato Nazionale Targhe e Transiti” si accertava che la vettura in uso ai due non era mai transitata lungo il percorso indicato per raggiungere la località dove sarebbe avvenuto l’accoltellamento.
A pochi giorni dalle dimissioni dall’ospedale di Aversa, a seguito di un ulteriore aggravamento delle condizioni, per complicanze derivanti dalla ferita subita, che imponevano un nuovo ricovero, la vittima, sollecitata dalle contestazioni dei poliziotti sulla scarsa attendibilità delle dichiarazioni fornite sino ad allora, denunciava la sua fidanzata dichiarando che era stata lei ad accoltellarlo al culmine di una lite dovuta alla gelosia, precisando che l’aggressione era avvenuta, nella notte fra il 14 ed il 15 marzo, nella loro abitazione di Quarto di Napoli a seguito di una ennesima discussione e che nella circostanza la donna lo aveva colpito all’addome con un coltello da cucina con una lama di 30 cm, aggiungendo che in passato aveva subito altre violente condotte da parte della compagna.
Tale ricostruzione trovava riscontro nella escussione di alcuni congiunti della vittima ai quali questi aveva confidato la verità sulla dinamica dei fatti e che gli avevano suggerito di denunciarla, convincendosi anche per dell’aggravamento delle sue condizioni e per il timore del ripetersi di analoghi episodi.
I medici del Pronto Soccorso di Aversa confermavano la gravità del pericolo corso dalla vittima, riferendo che la stessa era giunta presso il nosocomio con una profonda ferita, circa 7 cm, alla regione epigastrica che aveva causato una emorragia addominale che imponeva un immediato intervento chirurgico e che le lesioni avevano interessato fegato, stomaco, milza e pancreas.
Sulla scorta delle descritte risultanze investigative, ritenuta la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza e la gravità del gesto commesso, sintomo di un escalation di violenza incontenibile, ed essendo emerso che in altre circostanza la donna aveva avuto reazioni violente assolutamente incontrollabili determinate da banali motivi di gelosia, ritenendosi ricorrente un fondato pericolo di reiterazione di delitti della stessa specie la Procura della Repubblica di Napoli richiedeva l’emissione della misura cautelare della custodia in carcere che il G.I.P. ha accolto.
Al termine delle formalità di rito, l’arrestata è stata condotta presso la casa Circondariale Femminile di Pozzuoli disposizione dell’A.G. mandante.