Aversa. Successo per la seconda edizione ‘premio nazionale di danza Virginia Musto’

Un “meraviglioso sogno”, quello di Virginia, giovane studentessa di Psicologia e ballerina aversana scomparsa nel 2017 a causa di un tragico incidente stradale, che oggi vive nei passi e nelle musiche che hanno risuonato nella serata tenutasi al Teatro Cimarosa sabato 27 maggio.

Il Premio Internazionale “Virginia Musto” è stato infatti anche quest’anno un grande successo: ballerine e ballerini tra i 13 e i 21 anni da tutta Europa hanno gareggiato di fronte ad una prestigiosa giuria e davanti ad un pubblico già affezionato, nonostante quella di quest’anno sia stata appena la seconda edizione.

Tutto ciò grazie a Paolo e Annamaria, genitori di Virginia, che hanno trovato una forza incommensurabile nel trasformare il più grande dolore possibile, quello della perdita di una figlia, in energia per supportare i sogni di tanti giovani.

Quest’anno il Premio, che ha ricevuto di nuovo il patrocinio dell’Agenzia Regionale del Turismo della Campania, ha assunto carattere transnazionale grazie alla presenza di concorrenti provenienti anche da fuori Italia.

La Giuria, composta da grandi nomi della danza quali Roberta Ferrara, Luca Panella e Gianni Attimonelli, ha voluto ringraziare in apertura i genitori di Virginia per la bella occasione di valorizzazione della danza nelle sue varie forme.

Ad introdurre artisticamente la serata è stata la ballerina Luisa Dottore, vincitrice della prima edizione del premio, che ha voluto ringraziare gli organizzatori per la bellissima opportunità datele l’anno scorso. Poi tante le performance susseguitesi sul palco del Cimarosa: a partire dalle allieve e dagli allievi del Centro Danza “Diana” con i loro maestri, Diana Pagano e Claudio Diligente; gli studenti e docenti del Liceo Coreutico Osvaldo Conti, presidio formativo pubblico che porta la danza tra i banchi di scuola, eccellenza presente ad Aversa; e poi, i bravissimi e giovanissimi danzatori in gara, tra i quali le aversane Giorgia Mattiello e Alessia Fabozzi.

A vincere i due primi premi sono state, rispettivamente, per la categoria Juniores (13-16 anni), Maria Teresa Ferro, di Pescara, che ha ricevuto una borsa di studio di €500, mentre per la categoria Seniores (16-21 anni) Adriana Fanelli, di Napoli, che ha ricevuto una borsa di studio €1000. Entrambi i premi sono stati interamente donati dall’Associazione Virginia Vita, associazione ideatrice e organizzatrice del Premio, e consegnati materialmente alle vincitrici dalle due nonne di
Virginia.

Consegnate poi altre borse di studio a tutti i partecipanti da parte dei membri della Giuria e dal Centro Danza Diana, principale partner dell’evento, con la Direttrice Artistica Diana Pagano.

Anche quest’anno, inoltre, non è mancato un messaggio di valore sociale: l’Amministrazione Comunale di Aversa, che ha sottoscritto un partenariato con l’Associazione Virginia Vita e ha patrocinato e supportato l’evento, ha voluto consegnare un encomio ad Amalia Salzano, ospite d’onore del Premio, coreografa e docente di danza jazz di grande fama, che durante la fase più critica del Covid si batté per un riconoscimento legislativo delle scuole di danza che consentisse l’accesso ad aiuti e supporti.

Presenti, a nome dell’Amministrazione della Città di Aversa, il Sindaco Dott. Alfonso Golia, l’Assessore alla Cultura Anna Sgueglia, il Presidente del Consiglio Roberto Romano e i consiglieri comunali Federica Turco, Mariano Scuotri (questi ultimi impegnati personalmente anche nell’organizzazione dell’iniziativa) e Vincenzo Angelino.

Altro importante momento quello musicale, con l’esibizione di Antonella Maisto accompagnata dal maestro Edoardo Puccini, e da Salvatore Schisano e Anselmo Pascale. Antonella ha incantato i presenti con la sua meravigliosa voce in attesa che i giudici stabilissero i vincitori del premio.

Il ricavato della serata, infine, è andato interamente alla Caritas Aversa, per il suo lavoro quotidiano dalla parte dei più deboli. Il Direttore della Caritas Diocesana di Aversa e Delegato regionale di Caritas Campania Don Carmine Schiavone, intervenuto nel corso dello spettacolo ha voluto ricordare l’encomiabile percorso, soprattutto spirituale, compiuto dai genitori di Virginia nel saper tradurre l’amore per la propria amata figlia in passione e attenzione alla comunità e ai fragili.

L’arte è una concreta opportunità di crescita per tutti, e Virginia anche quest’anno, con la forza del suo nome e dei suoi sogni mai spenti, ce ne ha dato dimostrazione.

Redazione

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