Scrive ‘latitante’ alla voce ‘occupazione’: arrestato dai Carabinieri
Sui social si faceva chiamare Totò Riina. E scriveva “‘Sono un latitante haaahaha…’.
È ciò di cui si compiaceva su Facebook un 23enne originario del Logudoro.
“Vanti” che, assieme ad altri accertamenti e indagini, hanno consentito ai carabinieri di rintracciarlo e arrestarlo.
Irreperibile ma doveva scontare una condanna definitiva a 4 anni e 9 mesi di reclusione.
Il giovane della provincia di Sassari, ricercato per reati commessi nel giugno 2016 quando era detenuto nel carcere minorile di Quartucciu, è stato arrestato a Olbia dai carabinieri della compagnia di Ozieri.
In quell’occasione – proseguono gli investigatori -, nonostante fosse ristretto in un istituto carcerario, si era associato ad altri reclusi ed aveva dapprima partecipato ad alcune sevizie attuate con un bastone nei confronti di un giovane compagno di cella e poi incendiato alcuni mobili e delle suppellettili con il preciso intento di creare lo scompiglio e darsi alla fuga.
Per questi fatti la sezione per i minorenni della Corte d’appello di Cagliari aveva pronunciato ai primi di maggio una sentenza di condanna definitiva a suo carico.
La latitanza si è conclusa a Olbia, in via Veneto.
I militari lo hanno fermato mentre camminava con il volto in parte coperto dal cappuccio di una felpa.
Ha provato a nascondere la sua identità, ma è stato riconosciuto dal comandante della stazione dei carabinieri del suo paese d’origine.
Ora è rinchiuso in una cella a Bancali.