(VIDEO) Ecco come saranno le unghie dell’estate 2023

Naturale è più bello? Non sembra valere questo principio per le unghie che magari curve, sottili, fragili e traumatizzate o storte penalizzano di molto la bellezza della mano delle donne.

La ricostruzione, tra falsi miti e terrorismo sui danni delle lampade necessarie a fissarla smentito più volte, riesce a fare l’unghia dritta, slim, e a farla crescere bene. E per l’estate 2023 la tendenza è: “nude ed effetto naturale dai colori lattiginosi”, né fluo né colori pastello come di solito.

Quest’estate dunque tutto cambia. Parola di Barbara Vitagliano, vera e propria artista e campionessa della disciplina nail art che alla Dire ha aperto le porte del suo Nail Studio a Ciampino in provincia di Roma per raccontare la sua passione, ben oltre il lavoro.

Nello studio campeggiano coppe e medaglie: l’international nail cup roma 2023 per il french sculpture acrilico e il design sculpture, e poi la competizione nail di Napoli o Lecce, e ancora Odessa o la Nailing Mexico per il wedding style. Barbara Vitagliano ha preso parte anche alla prima competizione in Ucraina del 2020. E arriva sempre sul podio.

Se i colori dipendono un po’ da mode e tendenze, la forma è invece molto condizionata dal tipo di mani e di dita. Dipende dalla base naturale che “abbiamo davanti- spiega Barbara- per esaltarne la forma ed evitare l’effetto mozzato. Se abbiamo letti unghiali molto lunghi che ci permettono di avere la forma quadrata la consigliamo, la mandorla è preferibile invece per chi ha delle mani più corte”. Un discorso a parte per la forma “a ballerina, tanto richiesta dalle clienti, ma completamente errata. Prediligiamo- spiega l’onicotecnica- una forma quadrata affusolata ma non una vera ballerina che al primo tocco si romperebbe”.

E sui ritornelli dei danni da lampada utilizzata per fissare gel Barbara spiega: “Le lampade si sono evolute negli anni, per noi funzionano come attivazione del prodotto semiliquido. Una scorretta esposizione al sole senza protezione mi sento di dire che è più nociva”.

Un consiglio anche alle giovanissime: “Nel mio salone si va da un minimo di 15 anni. L’unghia di un’adolescente è troppo morbida e grassa, i procedimenti potrebbero portare una crescita sballata o sollevamenti durante il trattamento”. Ma può essere utile, senza demonizzare, anche “una leggera copertura per contrastare il vizietto di metterle in bocca”.

Anomalie, onicofogia, traumi sono problemi naturali che la ricostruzione può sanare: “La forza di questo lavoro è dare valore a unghie che magari non possono crescere in modo sano. È un’arte – conclude – e una passione. Un’unghia ricostruita è decisamente più bella di quella naturale, oggi la si può modificare con un refil correttivo fino a toglierla nell’ arcata inferiore per dare un effetto slim. Naturale è bello? Io dico di no”, sorride Barbara mentre sperimenta e si ispira per la prossima gara a colpi di glitter. 

(Dire)

Redazione

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