Altare profanato, celebrato un rito riparatore

Un “rito penitenziale” di riparazione per un luogo tra i più sacri della cristianità che era stata profanato.

È quello che ha celebrato oggi l’arciprete della Basilica di San Pietro, cardinale Mauro Gambetti, presso l’Altare centrale della Confessione, luogo ‘iconico’ noto in ogni angolo del mondo, posto sopra la tomba dell’apostolo Pietro e sormontato dal celebre Baldacchino a colonne tortili del Bernini.

È quanto si è dovuto compiere dopo l’episodio ‘sacrilego’ di giovedì sera: quando la Basilica era prossima alla chiusura, un uomo di nazionalità polacca, in stato emotivo alterato, si è avvicinato all’altare, si è denudato rapidamente ed è saltato sopra il piano di marmo, davanti ai gruppi di visitatori esterrefatti.

Le foto fatte con gli smartphone dell’uomo nudo in piedi sopra l’altare di San Pietro hanno fatto rapidamente il giro dei social. Sulla schiena aveva scritto a pennarello “Save children of Ukraina”, salvate i bambini dell’Ucraina. Non ha gridato né opposto resistenza ai primi custodi che sono accorsi per farlo scendere e rivestire, assieme agli uomini della Gendarmeria vaticana che lo hanno condotto negli uffici per l’identificazione. Subito dopo, l’uomo è stato consegnato dalle autorità vaticane alla polizia italiana che gli ha notificato un foglio di via, con obbligo di lasciare il territorio nazionale.

La liturgia, tra gli altri momenti, ha visto anche l’aspersione con acqua benedetta e la vestizione – con la tovaglia, i ceri, la croce e dei fiori – dell’altare che è stato poi incensato.

(Ansa)

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Redazione

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