Omicidio Giulia, dalle 37 coltellate ad un ipotesi di un travaglio
Sarebbero tra le 37 e le 40 le coltellate con cui è stata colpita Giulia Tramontano, la 29enne uccisa al settimo mese di gravidanza la sera di sabato 27 maggio dal suo compagno Alessandro Impagnatiello, padre del bambino che la donna portava nella pancia e che si sarebbe chiamato Thiago.
È questa una delle primissime risultanze emerse dall’autopsia, effettuata oggi a Milano, sul corpo della ragazza che è stato ritrovato la mattina dell’1 giugno sotto alcune sterpaglie vicino ad alcuni box auto in via Monte Rosa a Senago, provincia di Milano, dove la coppia viveva nell’appartamento di via Novella in cui Giulia è stata uccisa.
Le coltellate sono state tutte dirette sulla parte superiore del corpo, in particolare al collo. Nessuna ha raggiunto il ventre della donna in cui si trovava il bimbo di sette mesi a cui Alessandro Impagnatiello ha impedito di nascere.
NON CHIARA LA POSIZIONE DI ALESSANDRO NEL COLPIRLA
Al momento, non sarebbe ancora possibile accertare se Giulia sia stata colpita alle spalle, come in un agguato, cosa che era stata ipotizzata dai magistrati nei giorni scorsi a partire dall’analisi di alcune macchie di sangue trovate con il luminol sulle pareti di casa. La tipologia di coltellate analizzate oggi sul corpo della ragazza non ha permesso una conferma definitiva in questo senso. Ci saranno altre analisi.
DUE I COLPI LETALI, GIULIA NON SI È DIFESA
Le coltellate con cui Alessandro ha colpito la donna (il coltello usato è un coltello da cucina con lama di sei centimetri che l’uomo ha poi lavato e rimesso dentro il ceppo portacoltello che stava sopra al mobile del forno in cucina) sarebbero complessivamente 37-40. Di queste, almeno due sarebbero state quelle mortali, ovvero quelle che hanno colpito la carotide e la succlavia, cioè un’arteria che si trova sotto la clavicola. C’è anche qualche ferita lieve al viso. Altri colpi hanno raggiunto la regione dei polmoni. L’analisi sul corpo di Giulia non ha fatto emergere ferite alle mani, segno che abbia tentato di difendersi. Probabilmente non ne ha avuto il tempo e la possibilità.
L’ORA DEL DECESSO È INCERTA
Dall’autopsia di oggi non si hanno ancora certezze sull’ora del decesso. Alcune risposte sono più difficili da ottenere anche per via delle ampie zone di bruciatura sul corpo di Giulia provocate da Alessandro Impagnatiello nel tentativo di far sparire il cadavere: l’uomo ha raccontato di aver tentato due volte di dar fuoco al corpo, con della benzina. Prima in casa nella vasca da bagno e poi nel box auto. Ulteriori risposte arriveranno da tutti gli accertamenti ed esami sui campioni prelevati oggi, a partire dagli esami tossicologici ed entomologici.
L’EVENTUALE TRAVAGLIO E UN CAMBIO NELL’ACCUSA
Il legale ha accennato anche a un altro aspetto che verrà analizzato e cioè se le dinamiche dell’omicidio possano avere innescato il travaglio in Giulia (ad esempio per un aumento improvviso dell’ossitocina legato al momento di stress emotivo e fisico dei drammatici momenti dell’omicidio), elemento che porterebbe a una riqulificazione del reato da contestare a Impagnatiello: diventerebbe duplice omicidio. “Sono due le persone uccise”, ha detto oggi la premier Giorgia Meloni raccontando di aver telefonato alla madre di Giulia Tramontano e di essere rimasta “senza fiato” per questa terribile vicenda.
PER ESAMI TOSSICOLOGICI E CAMPIONI CI VORRÀ TEMPO
Serviranno diversi giorni perchè arrivino gli esiti degli esami che verranno realizzati sui campioni prelevati oggi sul corpo della ragazza, che è stata colpita a coltellate da Impagnatiello, che poi ha raccontato di aver tentato per due volte di dare fuoco al corpo. Alcuni elementi relativi alla dinamica dei fatti, però, potrebbero essere evidenti da subito, a partire dal numero di coltellate con cui Giulia è stata colpita e in quali parti del corpo. Anche l’orario del decesso è un elemento su cui l’autopsia dovrebbe dare chiarezza, anche se non nell’immediato, così come sulle tempistiche di spostamento del cadavere: una serie di esami possono infatti dire quanto tempo il corpo sia rimasto all’esterno (prima è stato conservato, secondo il racconto dell’omicida, nel box e poi nel bagagliaio dell’auto). Sono tutti elementi che serviranno a capire se Impagnatiello, come sospettano i pom, abbia effettivamaente mentito su molto cose. Saranno svolti anche esami tossicologici.
LA FAMIGLIA ASPETTA IL FUNERALE PER SALUTARE GIULIA
L’avvocato della famiglia Tramontano Giovanni Cacciapuoti ha risposto ai giornalisti e spiegato che l’auspicio è quello di poter fare il funerale di Giulia la prossima settimana: “Attendiamo l’esito formale di tutte le risultanze investigative sui corpo, sui luoghi, sui dispositivi informatici. Speriamo che per la metà della prossima settimana ci sia la disponibilità di avere il corpo di Giulia per poter provvedere ai funerali. Speriamo sia un tempo sufficiente. La famiglia è tramortita da questo dolore, confida in questa cosa ma è consapevole che ai fini dell’accertamento della verità i consulenti prendano tutto il tempo necessario”.
(Dire)