Tagli all’assistenza dei malati di area critica all’ospedale di Marcianise
“Si comunica che in caso d’intervento chirurgico d’uergenza o continuazione della lista operatoria d’elezione dopo le ore 20, l’OSS in servizio presso la terapia Intensiva, se allertato dall’Anestesista di Emergenza e/o dall’infermiere di Sala Operatoria, è tenuto a prestare assistenza durante l’intervento e al ripristino della Sala Operatoria post-intervento. Il Dirigente Medico valuterà caso per caso se le condizioni che sussistono in Terapia Intensiva permettono l’invio a breve dell’OSS presso il Gruppo Operatorio”. E’ la comunicazione della Direzione Sanitaria dell’Ospedale di Marcianise inviata agli operatori socio sanitari.
In poche parole, con una lettera a firma del primario della rianimazione, si evince che il personale OSS addetto all’assistenza dei pazienti di area critica (c.d. terapia Intensiva) può essere dirottato in altri reparti.
Ovviamente non tutti sono d’accordo con le nuove disposizioni, tanto da far scattare malumori nei corridoi del nosocomio: gli Oss si chiedono come mai il direttore dell’UOC (unità operativa di rianimazione) del nosocomio evidentemente invece di richiedere personale adeguato o di trovare una programmazione tale da garantire i servizi essenziali, ha ritenuto opportuno tagliare l’assistenza nelle ore notturne ai malati di area di terapia intensiva, trattando gli stessi come malati di serie B e allo stesso tempo creando una promiscuità di ruoli e profili?
A questo punto la qualità e l’ffidabilità, che ne sono gli elementi essenziali, non possono essere mantenute, né tantomeno implementate, con i provvedimenti a discapito dei lavoratori del settore che già operano in condizioni disagiate.
Al momento attuale, i provvedimenti messi in atto dalla dirigenza sanitaria comportano un stress psicofisico ed un rapporto assistenza/paziente non sicuro per i pazienti stessi.