(VIDEO) PD e Schlein accolgono Articolo Uno

Dal palco allestito all’interno del Cral della ex Whirlpool di Napoli, si è chiusa l’assemblea nazionale di Articolo Uno. Il partito, nato nel 2017, da oggi si scioglie ufficialmente per confluire nel nuovo Pd.

“Oggi siamo all’opposizione, dobbiamo ricostruire una identità chiara su proposte fondamentali per il Paese, dobbiamo ricominciare a fare la sinistra, questo ci chiedono le persone”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, all’assemblea di Articolo Uno alla ex Whirlpool di Napoli, ricordando le battaglie sul lavoro, sul diritto alla casa, sui temi dei diritti e dell’ambiente.

La costituente deve proseguire declinata nell’azione politica del partito e della sua organizzazione, non ci deve essere mai nessuno che guarda dall’alto in basso chi si iscrive oggi per la prima volta, lavoriamo perché sia un partito accogliente in tutti i territori, ha dichiarato Schlein.

“Non dobbiamo cullarci nell’autosufficienza, ma continuare ad allargare, ad aprire” ha aggiunto che è stata anche “Articolo uno a chiedere un percorso costituente”.

Continueremo a essere una forza massimamente unitaria ma non lo possiamo essere da soli. Quando perdiamo ahimè, non perdiamo da soli, ma noi ci prendiamo la nostra responsabilità, anche gli altri lo facciano. Non riusciremo a costruire un’alternativa alla destra se facciamo prevalere le differenze invece di mettere al centro le tante cose in comuni che abbiamo con le altre forze dell’opposizione”, ha evidenziato Schlein.

Lunedì 12 giugno alle 15:30 si terrà la Direzione nazionale del Pd.

“Oggi è un giorno di ricongiungimento familiare, avremo molto bisogno di voi nella sfida che ci aspetta col Pd, finisce una storia ma ne inizia un’altra”, ha dichiarato la segretaria dem in merito al rientro di Articolo Uno nel Pd.

“E’ difficile parlare, dopo l’emozione di ascoltare quello che è stato il mio segretario” Pier Luigi Bersani, “oggi da sua segretaria, in qualche modo. Se io sono qui è per il suo e il vostro impegno di questi anni”, ha detto Schlein dopo aver ascoltato l’intervento di Pier Luigi Bersani.  

Bersani: da semplice iscritto ci sarò anche io
“C’è una novità, nella nuova situazione” del Pd “alla quale abbiamo dato un contributo. La nostra ispirazione può avere uno spazio dentro la discussione del Pd, senza più il rischio di fraintendimento o di anatemi. Ecco, se è così, e io penso che sia così, in libertà e da semplice iscritto ci sarò anche io”. Lo ha detto Pier Luigi Bersani all’assemblea di Articolo Uno.

Speranza: Schlein porterà la sinistra dove deve stare
“Elly Schlein ha dato sicuramente un orientamento molto più netto sulla questione sociale, sulla difesa della sanità pubblica, della scuola pubblica, del lavoro ed è chiaro che è facile sentirsi a casa”. Lo ha detto Roberto Speranza, a margine dell’assemblea di Articolo Uno. “E’ facile per me – ha precisato Speranza – che ho avuto una esperienza politica diversa, ma quello che conta di più è facile per tantissime persone che hanno smesso di avere fiducia nella politica. Questo è il nostro obiettivo: il punto non è unire pezzi di gruppo dirigente, il punto è recuperare tante persone che hanno perso fiducia nella politica e hanno perso fiducia nella sinistra, perché non hanno trovato la sinistra dove deve stare, dove ci sono le diseguaglianze, dove ci sono le difficoltà, dove ci sono le crisi nel mondo del lavoro. Penso che Elly abbia questa forza: portare la sinistra dove la sinistra deve stare”.

“Sono felicissimo di stare dentro questo nuovo Pd e di dare, in punta di piedi, un contributo per costruire l’alternativa di cui il Paese ha bisogno. Bisogna farlo con le altre forze alternative alla destra, parlando del merito”, ha aggiunto Speranza.

LA STORIA DI ARTICOLO UNO

Dopo le elezioni primarie del Partito Democratico del 2013, che hanno visto l’elezione del sindaco di Firenze Matteo Renzi come segretario, il PD fu lacerato da una lotta interna tra la maggioranza vincitrice (composta dai cosiddetti “renziani”, corrente composta di centristi sostenitori della «Terza via») e le componenti maggiormente a sinistra, sempre critiche con Renzi, il suo governo (2014-2016) e la sua proposta di riforma costituzionale, poi bocciata dal referendum costituzionale nel dicembre 2016.

Le scissioni dal PD

Dopo le scissioni di Possibile (ad opera del deputato Giuseppe Civati) e di Futuro a Sinistra (dell’ex-viceministro dell’economia Stefano Fassina), i maggiori esponenti dell’ala sinistra del PD sono diventati Enrico Rossi e Roberto Speranza, sostenuti dagli ex segretari del PD Pier Luigi Bersani e Guglielmo Epifani e dall’ex presidente del Consiglio e segretario dei DS Massimo D’Alema.

Nel febbraio del 2017 Renzi decise di dimettersi da segretario, candidandosi alle successive elezioni primarie del PD da tenersi dopo circa due mesi. Ciò non venne considerato sufficiente dalla maggior parte delle componenti di sinistra, che richiedevano, per garantire un maggiore dibattito fra le varie anime del partito, di tenere le primarie dopo l’estate, continuando a sostenere il Governo Gentiloni e respingendo qualsiasi richiesta di voto anticipato.

Nello stesso periodo, un gruppo di ex membri di Sinistra Ecologia Libertà (SEL), tra cui Arturo Scotto, decise di non aderire al nuovo partito di sinistra chiamato Sinistra Italiana, in cui SEL si stava sciogliendo, in polemica con la linea maggioritaria del partito, tesa a rifiutare il dialogo con il PD. In seguito questo gruppo avrebbe aderito interamente all’allora costituendo soggetto.

La nascita ufficiale

Dall’unione di questi gruppi nasce quindi, il 25 febbraio 2017, Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista, i cui leader sono Roberto Speranza, Arturo Scotto, Enrico Rossi e Pier Luigi Bersani. Altri membri rappresentativi sono Massimo D’Alema, Claudio Fava, Guglielmo Epifani, Vasco Errani, Vincenzo Visco, Flavio Zanonato e Carlo Pegorer.

Il 3 marzo 2017 Sergej Stanišev, presidente del Partito Socialista Europeo, dichiara di non voler accogliere nel PSE i membri del neonato Movimento Democratico e Progressista, poiché formato da scissionisti rispetto a un partito, il PD, già membro del PSE dal 2014. La dichiarazione viene contestata da Roberto Speranza, che la indica come sintomo della «crisi del socialismo europeo». In ogni caso, i tre eurodeputati di Articolo 1 – MDP fanno parte del gruppo dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (S&D) nel Parlamento europeo.

Intanto il partito si sviluppa anche a livello regionale, con la nascita di gruppi consiliari autonomi di MDP in Sardegna, Puglia, Lazio e Piemonte, oltre alla Toscana del Presidente Rossi. Membri di MDP sono inoltre presenti, pur senza formare un gruppo autonomo, in quasi tutte le altre regioni, portando il totale dei consiglieri regionali del partito a 23 nell’aprile 2017.

Il 1º aprile 2017 alla stazione marittima di Napoli ha luogo la prima assemblea nazionale dei comitati promotori di MDP alla presenza di Bersani, D’Alema, Speranza e del sindaco della città Luigi de Magistris che apre al dialogo con il movimento. Nello stesso mese Roberto Speranza diviene coordinatore nazionale del movimento. Il 19, 20 e 21 maggio 2017 a Milano si svolge una tre giorni programmatica denominata Fondamenta, nel corso della quale sono elaborati documenti programmatici che costituiscono una base del programma del nuovo soggetto.

Nel 2019 viene abbandonata la precedente denominazione Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista e rimane la dizione Articolo Uno.

Redazione

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