Presentato il progetto “Atella. Una carta archeologica per la città invisibile”

Lo scorso giovedì 29 giugno, presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Federico II di Napoli, il direttore del Dipartimento prof. Andrea Mazzucchi, insieme con il Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Caserta e Benevento arch. Gennaro Leva e il Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli arch. Mariano Nuzzo hanno proposto la presentazione del progetto “Atella. Una carta archeologica per la città invisibile”, nuovo strumento di coprogettazione tra istituzioni del territorio per lo sviluppo della ricerca, della tutela e della valorizzazione del territorio campano.

Il progetto ha l’obiettivo di ricostruire la storia dell’insediamento fin dalle fasi più antiche, ricostruendo la forma della città romana e del suo territorio senza trascurare le fasi precedenti e successive. La ricerca coinvolgerà in particolare lo spazio urbano dell’antica Atella, area oggi estesa tra i comuni di Sant’Arpino, Sant’Antimo, Succivo, Orta d’Atella (CE) e Frattaminore (NA).

La ricerca sulla topografia archeologica di Atella sarà un esperimento di archeologia globale: infatti, nel progetto entreranno in gioco saperi umanistici e discipline scientifiche, attraverso l’applicazione integrata di strumenti tecnologici e di indagini non invasive (geofisica, telerilevamento, etc.) con lo scopo di conoscere la storia della città, in larga parte ancora invisibile, definendo la topografia della viabilità antica, lo sviluppo della cinta muraria, la posizione e le caratteristiche architettoniche dell’area pubblica monumentale.

Il progetto archeo-topografico sarà avviato con il coinvolgimento attivo di studenti e ricercatori della Federico II e di altri enti di ricerca italiani e stranieri: le attività saranno parte di un ampio intervento di conoscenza, tutela e fruizione del paesaggio storico atellano, condotto con la collaborazione delle Istituzioni locali, i comuni di Sant’Arpino e Frattaminore, secondo i principi dell’archeologia pubblica, e con il coinvolgimento inclusivo della comunità locale, del mondo delle imprese, dell’associazionismo, della cultura e della scuola.

Tra Sant’Arpino e Frattaminore, infatti, la periferia odierna corrisponde con il cuore della città antica, ancora in larga parte invisibile.

Il team di ricerca, coordinato dai responsabili scientifici Prof. R. Brancato (DSU-Università Federico II), Dott.ssa I. Matarese (SABAP CE-BN) e Dott. L. Di Franco (SABAP AREA MET), lavorerà attivamente per legare la ricerca non solo alla creazione del parco archeologico ma anche a una narrazione condivisa degli spazi risparmiati dall’espansione edilizia del XX secolo: in tal modo la realizzazione della carta archeologica di Atella sarà un progetto di archeologia pubblica poiché funzionale al processo di rigenerazione urbana già in atto nei comuni di Frattaminore e Sant’Arpino. A curare la promozione per conto della Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento sarà la dott.ssa Mariangela Mingione.

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Redazione

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