Reddito cittadinanza, 169mila famiglie hanno ricevuto sms sospensione
Sono 169mila le famiglie beneficiarie di reddito o pensione di cittadinanza che hanno ricevuto oggi dall’Inps il messaggio di sospensione del sussidio da agosto in quanto nuclei nei quali non ci sono componenti disabili, minori o over 65 come prevede la nuova normativa.
L’ultima rata che hanno percepito è quella del 27 luglio.
Secondo quanto si apprende il messaggio annuncia la sospensione in attesa della presa in carico dei servizi sociali. Sarebbero 88mila le persone che potrebbero essere prese in carico. Tra agosto e settembre circa 80mila nuove famiglie dovrebbero avere il beneficio sospeso poiché scadono i sette mesi di durata.
Come cambia il RdC
La legge di bilancio non ha cambiato i requisiti di chi già percepisce il reddito di cittadinanza, che sarà definitivamente abolito dal 2024, ma è andato a incidere sulla sua sua durata, che nel 2023 può essere al massimo di sette mesi. Per questo, chi percepisce il sussidio dal 1 gennaio 2023 con la vecchia dura di 18 mesi, dal 1 agosto non lo riceverà più. Salvo alcune eccezioni.
L’addio al RdC avrà modalità diverse per accompagnare i beneficiari verso uno dei due nuovi contribuiti in base alla “occupabilità” dei componenti del nucleo familiare.
Le eccezioni del RdC
Le famiglie che percepiscono Reddito Cittadinanza in cui siano presenti minori, disabili, persone con più di 60 anni o in carico ai servizi sociali perché “non attivabili al lavoro” continueranno a ricevere il RdC fino a dicembre 2023 o alla scadenza naturale della prestazione e a partire da gennaio 2024, dovranno presentare la domanda per l’Assegno di Inclusione.
Per i nuclei familiari composti dai soggetti definiti “occupabili”, cioè composti da persone tra i 18 e i 59 anni, la norma stabilisce il limite massimo di 7 mensilità RdC che possono essere fruite nel 2023. Questo significa che per chi era già precettore del RdC a gennaio 2023 il beneficio sarà fino al mese di luglio (con pagamento ad agosto).
A partire dal 1° settembre potranno richiedere il Supporto per la formazione e il lavoro, con limite ISEE di 6mila€, un contributo mensile di 350€ per 12 mesi e la partecipazione obbligatoria a progetti di formazione, di qualificazione e orientamento professionale/ accompagnamento al lavoro.
Chi percepisce il reddito deve studiare
L’altra importante novità che riguarda il reddito di cittadinanza è l’obbligo di studiare per i ragazzi. Quelli tra 18 e 29 anni che hanno lasciato la scuola prima dei 16 anni e non studiano né lavorano, perdono la loro quota del reddito di cittadinanza fino a che non si iscrivono ad un percorso di studi o formativo.
L’offerta di lavoro congrua: se si rifiuta si perde il reddito
Dal 2023 sono più stringenti i criteri relativi alle offerte di lavoro proposte a chi, disoccupato, percepisce il reddito di cittadinanza. Alla prima offerta ‘congrua’ rifiutata si perde il beneficio. E’ congrua un’offerta coerente con le proprie esperienze e competenze, con sede di lavoro distante al massimo 80 chilometri dalla residenza o che si uò raggiungere in 100 minuti con i mezzi pubblici. Lo stipendio deve essere il 10% più alto dell’importo del reddito di cittadinanza, compreso il bonus affitti.
Nel caso in cui l’erogazione del reddito di cittadinanza fosse conclusa per qualsiasi motivo, ad esempio per revoca o scadenza termini, e il nucleo familiare percepisse anche quota per assegno unico, al fine di continuare a beneficiare della prestazione è necessario presentare all’INPS nuova domanda per l’assegno unico universale tramite sito INPS o patronato.