Un tuffo nella storia: i sex toys dall’antichità alle bambole sessuali iper-realistiche

Secondo le ultime ricerche di settore il valore del mercato globale dei sex toys raggiungerà la cifra record di 125 miliardi di dollari nel 2026. Nel 2020 il comparto ne valeva appena 62.

Una stima di crescita in doppia cifra di media annua e che coinvolge anche l’Italia dove il giro d’affari legato agli oggetti di piacere ha superato i 600 milioni di euro nel 2022.

Ma come si è arrivati a questo boom? E come sono nati i sex toys? È il momento di scoprirlo con questo tuffo nel passato.

Oggi il massimo dell’evoluzione degli oggetti di piacere sessuale sono le bambole sexy commercializzate in Italia da Real Sex Doll. Riproduzioni umane iper realistiche in ogni minimo dettaglio anatomico, realizzate con materiali anallergici di derivazione media e dotate di eso-scheletri meccanici che consentono un’enorme libertà di movimento.

Ma se pensiamo che le bambole per il sesso, i vibratori e gli altri toys siano un’invenzione esclusiva del nuovo millennio ci sbagliamo di grosso. Le prime testimonianze di oggetti pensati per il piacere risalgono addirittura all’epoca preistorica (falli in pietra a grandezza naturale ritrovati in diversi siti archeologici) mentre già nelle opere di Aristofane del V secolo A.C. si parla di membri maschili in cuoio lubrificati con olio d’oliva (i celebri “olisbo”). Una tradizione, quella dei falli in cuoio che si tramandò anche in epoca romana, come testimoniato dalle incisioni sulle mura di Pompei, e che, leggenda narra, coinvolse anche celebri personaggi storici come Cleopatra.

A cambiare le carte in tavola, almeno in Occidente, fu l’arrivo del Cristianesimo che ammantò autoerotismo, masturbazione e strumenti di piacere di una connotazione fortemente negativa. Diversa, invece, la situazione in Oriente. In Cina, in Giappone e nella cultura turco-ottomana, i sex toys primitivi godevano di alta considerazione e spesso il loro uso veniva associato a connotazioni mistico-spirituali.

Sex toys: uso medico piuttosto che per finalità di piacere

Facciamo un lungo passo in avanti nella storia e arriviamo al XIX secolo, epoca in cui le evoluzioni tecnologiche arrivate con la Rivoluzione Industriale, posero le basi per la creazione degli antenati dei sex toys che possiamo vedere ancora oggi nei negozi specializzati e negli store online.

Il 1844 fu l’anno della nascita della prima bambola realizzata in gomma vulcanizzata, brevettata da Charles Goodyear e poi distribuita tramite posta. Nella stessa epoca videro la luce anche i vibratori, come ben documentato nel film campione di incassi del 2011 “Hysteria”. Siamo in Francia e sul mercato sono disponibili vibratori a molla, a manovella e addirittura elettromagnetici o a vapore.

Quello che stupisce davvero è che bambole di gomma e vibratori in quell’epoca non venivano impiegati come oggetti di piacere. Tutt’altro. Il loro uso era prettamente medico e si pensava che fosse utile per alleviare i sintomi di patologie come l’ansia, l’insonnia e addirittura il mal di schiena. La “conversione” in oggetti di piacere arrivò quasi in coincidenza con l’inizio del 1900, anni in cui sbarcarono nelle sale cinematografiche i primi corti a tema pornografico.

Una nuova prospettiva che si realizzò definitivamente con la rivoluzione sessuale iniziata nel 1968 e poi proseguita per tutto il decennio successivo. Si inizia a parlare pubblicamente di auto-erotismo, arriva l’emancipazione femminile e i sex toys iniziano a diffondersi in tutto il pianeta, perdendo molte delle connotazioni negative che li circondavano nei primi decenni del secolo. Basti pensare che proprio il 1968 è passato alla storia come l’anno del lancio globale del primo modello di vibratore senza fili, il cui disegno è rimasto pressoché inalterato fino all’arrivo del celebre vibratore rabbit, alla fine degli anni ‘90.

Gli anni ‘90 sono un altro turning point per quanto riguarda la diffusione degli oggetti di piacere. È infatti il periodo in cui iniziano a comparire nei negozi anche i toys dedicati all’universo maschile e quelli pensati appositamente per la coppia.

Bambole sessuali e intelligenza artificiale: il futuro dei sex toys

Il resto è storia recentissima. Nel nuovo millennio l’oggettistica dedicata al piacere, complici le tecnologie digitali (si parla di Cybersex o sesso virtuale) e l’arrivo di nuovi materiali, ha avuto un’altra impennata evolutiva che si è concretizzata nelle bambole per il sesso ultra realistiche di cui parlavamo in precedenza, in sex toys regolabili a distanza tramite app e dotati di connessioni wi-fi e bluetooth e molto altro.

Il futuro, secondo gli esperti, dovrebbe proseguire sulla stessa falsariga e su un connubio tecnologia-toys sempre più stretto. La realtà virtuale sarà parte di questa partita, così come l’intelligenza artificiale e i visori in grado di restituire sensazioni tattili e olfattive a chi li indossa. Arriveranno i robot per il sesso e, molto probabilmente, avatar virtuali di celebrities e stelle del cinema. I primi, al momento semplici prototipi, sono già in fase di sperimentazione.

Redazione

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