Un mese fa la scomparsa di Kata
Un presidio “per far cadere il muro di indifferenza e omertà che avvolge la scomparsa di Kata”, la bambina sparita lo scorso 10 giugno dall’ex hotel Astor, dove viveva con la madre e il fratello.
E’ l’iniziativa organizzata da Penelope, l’associazione che assiste le famiglie delle persone scomparse, per oggi in piazza Dallapiccola alle ore 21 a Firenze, a un mese dal giorno in cui la bambina è svanita dall’ex albergo, che era occupato abusivamente da decine di famiglie.
Intanto la mamma della bambina, Katherine Alvarez, lancia un appello.
“Mi rivolgo a chiunque abbia preso mia figlia, anche per errore: liberate Kata o fateci sapere se è ancora viva”. La donna ha rinnovato l’invito a partecipare al presidio di oggi a Firenze. “All’appuntamento mi auguro ci siano anche le istituzioni e i cittadini di Firenze: non fatelo per me o mio marito ma per mia figlia”, ha ripetuto Katherine.
Le indagini dei carabinieri coordinate dal procuratore aggiunto Luca Tescaroli e dai pm Christine von Borries e Giuseppe Ledda stanno proseguendo incessantemente.
Nei giorni scorsi Luca Tescaroli, il pm che indaga sulla scomparsa di Kata, ha mosso “un appello di responsabilità a tutti, chiedendo ai familiari il più stretto riserbo e un impegno da parte della collettività, invitando coloro che sanno a riferire esclusivamente a questo ufficio nell’interesse prioritario della piccola bimba scomparsa”.
Per Tescaroli “l’ipotizzato sequestro di persona potrebbe trovare spiegazione nei rapporti conflittuali che sono sfociati in delitti con denunce reciproche maturate nell’ambito dell’occupazione abusiva dell’hotel Astor – spiega Tescaroli -. Si è visto nelle fosse biologiche, nelle intercapedini, nelle controsoffittature, e non è emersa alcuna traccia della piccola bimba scomparsa”.
A proposito del Dna prelevato agli occupanti dell’ex hotel il pm spiega che “si tratta di una attività di indagine funzionale agli sviluppi investigativi che vi saranno”.
(Ansa)