Vigili scontenti e agitati a Bologna
Vigili urbani scontenti e sul piede di guerra a Bologna: da venerdì prossimo saranno in presidio in Consiglio comunale per evidenziare come le cose, per gli agenti della Polizia municipale, non vanno affatto bene.
E che il Comune, a parole, con il sindaco Matteo Lepore, si fa alfiere del lavoro, ma poi spende soldi nella campagna per la Città 30 e non per migliorare le condizioni dei suoi ‘fischietti’.
E’ la Funzione pubblica della Cgil ad annunciare che per i vigili si passa ad una fase di mobilitazione perchè il Comune assume posizioni “inaccettabili” sul tema delle risorse per il personale e ci sono “tante altre questioni irrisolte sia di natura economica sia relative alla sicurezza degli operatori”.
CGIL: DOV’È FINITO IL SINDACO CHE VOLEVA IL LAVORO NEL NOME DEL PD?
Sul portale del sindacato, la Fp parte con un affondo diretto al sindaco: “Non è passato tanto tempo da quando avanzava l’idea del primo cittadino di Bologna di trasformare il partito al governo della nostra città in una forza progressista, del fare, capace di rappresentare i più deboli, mettendo al centro il tema del lavoro. L’idea di richiamarsi al lavoro nel nome è sì una proposta interessante che deve però trovare corrispondenza nei fatti e questa amministrazione in un momento storico difficile, non sembra andare in quella direzione“. La Polizia locale, “da tempo, rivendica tavoli di trattativa che si sono arenati nonostante le numerose richieste” dei sindacati: tavoli “necessari da un lato, a contrastare la perdita del potere di acquisto di lavoratrici e lavoratori, dall’altro a garantire condizione di lavoro e di sicurezza sempre più alte”. Dice ancora la Fp: “Se si scommette sui propri dipendenti si determina il successo collettivo, se invece si disinveste sull’adeguamento delle retribuzioni e sul rendere attrattivo questo ente si genera il fallimento di grandi progetti”.
L’ORGANICO “È AI MINIMI STORICI”: CIRCA 540 AGENTI
I vigili, con “un organico ai minimi storici (circa 540 operatori)”, si aspettano la richiesta di uno “sforzo importante” per la Città 30, il tram e i suoi di tre anni “con inevitabili ricadute sul traffico urbano”. Ma il Comune “continua a trincerarsi dietro la mancanza di risorse economiche” e pochi giorni fa ai sindacati ha presentato un Fondo per il salario accessorio dei dipendenti (indennità, produttività e altro) con meno soldi di quelli previsti per legge. Ci sono quelli che c’erano nel 2016. Mancano più di 800.000 euro mentre l’inflazione è a due cifre e il caro affitti morde una categoria che vede il contratto nazionale scaduto da due anni: tutto questo “è semplicemente inaccettabile”, taglia corto la Fp. “Se il Comune non farà la sua parte a fronte di un maggiore impegno lavorativo si avrebbe un abbassamento drastico della produttività e l’impossibilità di adeguare le indennità al nuovo contratto 2019-2021. La situazione riguarderebbe purtroppo tutti i dipendenti comunali”.
ALTRE RICHIESTE: BUONI PASTO, INDENNITÀ, REGOLE PER CONTROLLI MOVIDA, BODY CAM
E siccome si dice che il “bilancio soffre”, la Fp obietta che però si trovano migliaia di euro per la campagna per “Bologna Città 30” da dare alla Fondazione Innovazione Urbana e ad un’agenzia di comunicazione di Milano. E contemporaneamente l’amministrazione “disapplica” il regolamento sulle prestazioni dei vigili a carico di terzi per manifestazioni ed eventi in cui il pagamento degli straordinari “potrebbe essere completamente a carico delle organizzazioni e non pesare sul bilancio del Comune”. Poi ci sono altre partite aperte: i vigili chiedono i buoni pasto, hanno perso circa 35 euro sul festivo infrasettimanale, chiedono l’aumento dell’indennità di servizio esterno e di funzione, ma anche nuovi protocolli per determinati interventi come Tso, controlli di piazze e zone della movida, e le body cam.
(Dire)