Aversa. Reddito cittadinanza sospeso: vertice in Comune

Una riunione per “fronteggiare al meglio i mesi a venire” dando “risposte concrete” e “per non lasciare indietro nessuno” dei 700 cittadini di Aversa a cui è stata sospesa l’erogazione del reddito di cittadinanza. Un incontro voluto dal sindaco Alfonso Golia che si è detto “già a lavoro per dare risposte concrete”.

“In questo momento storico, il governo guidato da Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia scarica le famiglie che vivono in condizione di povertà. Smettiamola di dire che noi sindaci ci lamentiamo sempre, lavoriamo giorno e notte a contatto con le persone conosciamo i loro problemi, quelli veri, quelli che non fanno dormire la notte. Stamane entrando in comune ho incontrato diversi cittadini messi in ginocchio da questo provvedimento scellerato”.

“Il reddito di cittadinanza andava sicuramente rivisto in positivo. Gli imbroglioni vanno arrestati, i percorsi di inserimento nel mondo del lavoro andavano incentivati, guidati seriamente; tutto quello che non andava bene doveva essere migliorato, cambiato anche stravolto, Non andavano scaricate migliaia di famiglie con un sms, rimbalzando poi ai comuni ulteriori adempimenti burocratici senza fornire strumenti,informazioni e personale adeguatamente formato con un congruo preavviso”.

“Il Governo Meloni ha scelto la strada peggiore. Gli Enti locali già affrontano in prima linea moltissime criticità sociali, non si può staccare la spina cosi, in attesa poi di chissà quale miracolo da parte degli uffici comunali. Il centro destra conferma di non conoscere i bisogni delle persone. Vivono la politica con un grande distacco dalle realtà familiari e territoriali. Sono molto preoccupato, rischiamo di implodere e creare alle famiglie ulteriori difficoltà irreparabili”.

“Noi faremo la nostra parte costi quel che costi, in prima linea come sempre, pronti a dare risposte concrete. Spero che il governo rivedi questa sua scelta e non lasci famiglie e sindaci da soli in balia del proprio destino. I delinquenti vanno fermati, non si può fare sempre di tutta l’erba un fascio, il nostro dovere è promuovere la dignità della persona non creare nuove disuguaglianze e tensioni sociali”.

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Redazione

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