(VIDEO) Fermato col taser, aperto fascicolo per omicidio colposo
Sarà l’autopsia, che verrà affidata il prossimo 16 agosto, a stabilire le cause della morte di un 35enne con problemi psichiatrici avvenuta ieri pomeriggio a conclusione di un episodio molto movimentato in località Sambuceto di San Giovanni Teatino (Chieti).
Al momento l’ipotesi di reato che consente di procedere è l’omicidio colposo a carico di ignoti.
L’autopsia dovrà accertare le cause del decesso nonché se l’uomo avesse assunto sostanze o farmaci che potrebbero aver determinato il particolare stato di alterazione. Sulla vicenda viene mantenuto uno stretto riserbo.
Le indagini dei Carabinieri sono coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Chieti Marika Ponziani.
Sull’episodio interviene la Federazione sindacale di polizia (Fsp) per quanto riguarda l’utilizzo del teaser. “La drammatica notizia del 35enne morto a Chieti non può e non deve essere usata per riaprire polemiche inutili e dannose per la sicurezza di tutti”, dice Valter Mazzetti, segretario generale Fsp, “a proposito di uno strumento importante per il quale chi fa questo lavoro si è battuto per anni, e che finalmente abbiamo cominciato ad avere con un ritardo che ci vede in una situazione quasi ridicola rispetto ad altri corpi di Polizia nel panorama internazionale. Ovviamente, i detrattori delle forze dell’ordine scalpitano, pronti a lanciarsi alla gola del personale in divisa che, se deve operare in condizioni inadeguate e meno sicure per tutti, pazienza… anzi meglio! Che si rimettano in pista le solite sciocchezze sul tema è davvero deprimente. Il taser è uno strumento che serve a proteggere la vita e non il contrario. In Italia, poi, la tipologia della pistola a impulsi elettrici di cui i colleghi sono dotati, di intensità alquanto bassa, e le rigide regole di utilizzo previste, ne fanno uno strumento di certo non letale, ma assolutamente indispensabile in quanto via di mezzo fra le mani e l’arma di ordinanza. Il taser va dato a tutti gli operatori di ogni specialità, e al più presto”.
Solidarietà ai carabinieri anche dall’Unarma: “Siamo rammaricati dalla notizia che sta facendo scalpore in questo ore dell’uomo deceduto a Chieti dopo l’uso del taser utilizzato dai nostri militari per la tutela della sicurezza pubblica e la stessa incolumità del 35enne poi deceduto per cause che sono ancora da accertare. In questa situazione estremamente delicata e dolorosa per i famigliari del 35enne a cui vanno le nostre condoglianze dichiariamo solidarietà e vicinanza ai colleghi, certi che abbiano agito usando il taser come previsto da protocollo”, dice in una nota il segretario generale dell’associazione sindacale carabinieri Unarma, Antonio Nicolosi. “Restiamo a disposizione per una eventuale tutela legale in attesa della chiusura delle indagini”, conclude il sindacato.