Casal di Principe. Pnrr, il sindaco Natale scrive al ministro Fitto
Il sindaco di Casal di Principe, Renato Natale, ha inviato una lettera al ministro Raffaele Fitto che si occupa del Pnrr.
Una missiva inoltrata anche al premier Giorgia Meloni, ai parlamentari casertani, al prefetto di Caserta, ad Antonio Decaro e Carlo Marino (rispettivamente presidente dell’Anci e presidente dell’Anci Campania).
Nella lettera del primo cittadino si evidenziano le problematiche relative ai finanziamenti del Pnrr già affidati ma ora revocati.
“Chi le scrive è il sindaco di una piccola realtà del Sud, la città di Casal di Principe, con alle spalle una storia di dominio criminale, da cui ci siamo liberati con un lungo, faticoso, e coraggioso percorso di riscatto e rinascita. II 21 marzo scorso, in una sua visita qui da noi, il Presidente della Repubblica ha avuto parole straordinarie di encomio verso questa comunità, che con la sua resistenza, la sua lotta e la sua passione aveva dimostrato che la criminalità organizzata si può sconfiggere, diventando un modello ed esempio per il resto dell’Italia. Ovviamente, la Camorra, che per circa 40 anni ha totalmente dominato queste comunità, ha lasciato macerie pesanti dietro di se, macerie da cui cerchiamo oramai da anni di liberarci. Macerie infrastrutturali, con carenze pesanti di servizi, carenze sociali e culturali di cui è ancora più complicato liberarsi”, ha evidenziato Natale.
“La mia amministrazione, che nasce come quella della ‘ricostruzione’, ha avuto fin dall’inizio nel 2014, l’appoggio di tutte le correnti politiche, proprio perché si è ritenuto importante, significativo e da esempio per il resto del mezzogiorno, questa azione amministrativa tesa alla rinascita di un territorio. Ma è stata ed è una opera difficile, resa complicata non solo dal peso dei problemi enormi ricevuti in eredità, ma per la scarsità di risorse, economiche e umane – ha aggiunto il primo cittadino -. Ciononostante importanti risultati sono stati conseguiti. Ora il Pnrr ci era sembrato una straordinaria occasione per superare limiti, eliminare le macerie di cui prima, e ricostruire una comunità degna delle aspettative dei nostri giovani ma anche delle generazioni più adulte che tanto hanno sofferto negli anni del dominio criminale. Di recente, a ulteriore dimostrazione del nostro impegno, abbiamo sottoscritto con il prefetto di Caserta ed il Ministero dell’Interno un importante Protocollo di Legalità, per evitare pericolose infiltrazioni criminali in tutti gli appalti del Pnrr e di altre risorse”.
“Il Comune di Casal di Principe è riuscito ad ottenere finanziamenti a valere sui fondi Pnrr per oltre 26 milioni di Euro, e questo grazie all’impegno straordinario dei nostri dipendenti, che benché in numero ridotto sono riusciti ad intercettare tutti i bandi e a progettare tutti gli interventi ritenuti fondamentali per questo territorio, senza ritardi sulle tabelle di marcia, stabilite dal Governo e dall’Europa”. Ora però i problemi: “La rimodulazione del Pnrr, voluta dal Consiglio dei Ministri con il Visto della Comunità Europea, preoccupa fortemente lo scrivente e tutta la struttura amministrativa dell’Ente, perché tanti progetti, completi degli importi aggiuntivi delle opere indifferibili, per ben 15.206.000 euro non hanno più copertura finanziaria nel Pnrr, annullando di fatto tutte le attestazioni fatte dai Responsabili dei Settori”.
“I progetti che, secondo le Sue dichiarazioni, dovrebbero non avere più la copertura finanziaria dei fondi PNRR sono”:
“Lei comprende che il lavoro svolto dai dipendenti comunali per raggiungere tali risultati, ivi compreso l’allineamento dei dati su Regis, ha comportato tanti sacrifici che non possono essere vanificati; d’altra parte, a parere dello scrivente, considerare nulle le tante giornate di lavoro impiegate dalle risorse umane nelle disponibilità dell’Ente per studiare la piattaforma Regis nonché allineare le miriade informazioni richieste, potrebbe configurarsi come un danno erariale. A questo va aggiunto che nelle convenzioni firmate per i vari finanziamenti del Pnrr venivano stabiliti crono-programmi che vincolavano da un lato l’Ente, circa l’attuazione degli interventi, e dall’altro lo Stato per garantire i flussi di pagamento. Ora, dichiarare, tra l’altro in modo del tutto aleatorio, che i progetti saranno coperti da altre forme di finanziamento, senza conoscere il crono-programma con cui verrà garantito il flusso-gramma di spesa, comporta che i dirigenti degli Enti Locali si rifiuteranno, a ragion veduta, di stipulare i contratti dei tanti affidamenti già perfezionati, in quanto ignoto il crono-programma della copertura finanziaria degli investimenti, mentre per i lavori già affidati, come per le progettazioni assegnate a professionisti, si corre il rischio che il tutto ricada alla fine sulle scarse disponibilità del bilancio comunale, mandando l’Ente in dissesto, ma anche a rischio di danno erariale imputabile ai responsabili dei settori e agli amministratori”.
“Si resta inoltre perplessi sulle modalità di rendicontazione degli acconti già ottenuti (500mila euro dissesto Idrogeologico, 500mila euro Rigenerazione Urbana, 300mila euro Rigenerazione Urbana di Via Tiziano), nonché come modificare tutti gli atti amministrativi che portano nell’oggetto la fonte di finanziamento del Pnrr. Resto anche interdetto sull’idea di garantire, come nuova copertura finanziaria, i Fondi Sociali e Coesione 2020-2027, fondi tra l’altro destinati agli Enti Locali del Sud per superare le differenze territoriali e Lei dovrebbe essere il Garante affinché quei fondi venissero spesi al Sud. Voglio solo ricordare che sulla programmazione FSC 2012-2019 il Comune di Casal di Principe è riuscito ad ottenere e spendere fondi per oltre 7 milioni di euro, e la programmazione FSC 2020-2027 doveva essere un’opportunità complementare ed integrativa al Pnrr e non sostitutiva”.
Poi le critiche: “Mi permetta infine di dissentire sulle dichiarazioni relative ai finanziamenti dei Beni Confiscati ed in particolare sulla dichiarazione che i Comuni non hanno appaltato i lavori entro il 30 giugno 2023. Il Comune di Casal di Principe ha presentato entro il mese di febbraio 2022 9 proposte di intervento. L’agenzia di Coesione ha prorogato la scadenza di altri sessanta giorni, tra l’altro penalizzando chi come noi aveva presentato le proposte nei termini della prima scadenza. Solo in data 21 marzo 2023, dopo ben un anno, l’Agenzia della Coesione ha approvato il Decreto con indicazione dei Beneficiari inviando poi ai Comuni le convenzioni per poter avviare le progettazioni esecutive solo alla fine di maggio 2023. Pretendere che potessimo appaltare i lavori entro il 30 giugno del 2023 è una assurdità incomprensibile e inaccettabile. Non è Istituzionalmente corretto addossare la colpa ai Comuni di carenze dei Ministeri”.
“Intanto abbiamo già affidato le progettazioni esecutive a professionisti che stanno lavorando sulla base di un contratto già stipulato con l’Ente che immaginava una copertura finanziaria prevista negli atti di approvazione dei nostri progetti con i fondi del Pnrr. Come dovremmo pagare ora questi professionisti? Con risorse promesse ma di cui non abbiamo chiara contezza? E quando? È chiaro che vi saranno contenziosi con l’Ente, con rischi gravi di ulteriore spreco di risorse comunali e dissesto finanziario”.
“Come dobbiamo regolarci sulle criticità segnalate? Cosa dobbiamo fare, ad esempio, con i fondi già anticipati da parte del Governo e che, se comprendiamo bene, ora andrebbero restituiti? Come dobbiamo regolarci per le parcelle dovute ai professionisti già incaricati per i progetti esecutivi relativi ai beni confiscati ? E i lavori per cui sono state espletate le gare di appalto? Annulliamo il tutto? Chi pagherà le spese di gara?”.
L’invito di Natale “al Governo di rivedere le proprie decisioni relative ai fondi Pnrr destinati alle autonomie locali, ed in particolare a quelle del Sud, e più precisamente a quegli Enti che hanno concretamente dimostrato capacità propositive e impegno amministrativo”.