“Volete staccare alle 13 del venerdì?” L’email ‘trappola’ di Unicredit
Per tenere alta la guardia sulla minaccia delle frodi digitali, Unicredit ha avviato “una giusta campagna di sensibilizzazione” con un percorso formativo.
E fin qui tutto bene: è una “iniziativa necessaria a tutelare non solo clienti ed azienda, ma noi per primi”, dicono i delegati sindacali della Fisac-Cgil da Bologna. Oltre a questo, raccontano “l’azienda da un po’ di tempo invia delle e-mail ‘trappola’ per verificare il nostro livello di consapevolezza sul tema e ci invita a segnalare le mail sospette attraverso l’apposito bottone che troviamo in outlook”.
L’ultima di queste e-mail trappola però è andata di traverso. Perché è arrivata con oggetto “Nuovo programma di smart working estivo“.
Testare l”allerta’ dei dipendenti contro le frodi elettroniche usando il tema dello smart working è stato troppo, obiettano i delegati della Fisac di Bologna.
IL RIMBROTTO PER CHI HA CLICCATO
Che in un volantino, diffuso anche sui social, raccontano tutto: “Il testo della e-mail, in maniera subdola e ammiccante, comunicava la possibilità per i colleghi di svolgere ulteriori ore di lavoro dal lunedì al giovedì in modo da poter terminare la settimana lavorativa alle 13 di venerdì ed invitava a comunicare la propria adesione a questa iniziativa semplicemente cliccando il link riportato nella mail. Una volta cliccato si veniva rimandati ad una pagina di Unicredit che ci ammoniva per aver cliccato e con un tono minaccioso ci invitava a prestare più attenzione. Ma se l’iniziativa di sensibilizzazione sul tema del phishing è corretta non lo è usare un tema come lo smart working. Questa mail è sicuramente di cattivo gusto”.
“È STATA UNA COLOSSALE PERNACCHIA A TUTTI NOI”
Scrivono ancora i delegati bolognesi del sindacato dei bancari della Cgil in Unicredit: “Trattare un argomento delicato e particolarmente sentito dalle lavoratrici e dai lavoratori come lo smart working-settimana corta solo con lo scopo di farli cadere in errore dimostra il livello anche di perfidia ai quale l’azienda si spinge. Il tema dello smart working, come sappiamo, nella nostra azienda non viene contrattato per una impostazione rigida da parte aziendale. Utilizzare anche il riferimento alla settimana corta di Intesa, con la consapevolezza di quanto questo tema sia stato dibattuto anche nelle assemblee del contratto nazionale è la dimostrazione del livello di rispetto che Unicredit ha nei confronti dei suoi dipendenti”. I delegati hanno vissuto questa mail come “una colossale pernacchia a tutte e tutti noi” arrivata peraltro “dopo dopo mesi nei quali le lavoratrici ed i lavoratori hanno dimostrato di essere capaci di risultati incredibili. Ma ogni gesto ha le sue conseguenze. Sicuramente questo ha ulteriormente abbassato il livello di fiducia nei confronti di un’azienda“, si legge nel comunicato sindacale. “Ad aver risposto alla mail è stata una percentuale molto bassa dei lavoratori, ma se anche avesse risposto uno solo, sarebbe comunque ingiusto”, chiosa Stefano Severino della Fisac di Bologna.
(Dire)