West Nile Virus, 94 casi in Italia: 3 morti
“Salgono a 94, in Italia, i casi confermati di infezione da West Nile Virus (WNV) nell’uomo dall’inizio di maggio (55 nel precedente bollettino); di questi 52 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (9 Piemonte, 12 Lombardia, 6 Veneto, 23 Emilia-Romagna, 1 Puglia), 1 caso importato dall’Ungheria, 26 casi identificati in donatori di sangue (4 Piemonte, 17 Lombardia, 1 Veneto, 4 Emilia-Romagna), 16 casi di febbre (2 Piemonte, 5 Lombardia, 7 Veneto, 1 miliaRomagna, 1 Sardegna).
Tra i casi confermati, sono stati notificati 3 decessi (2 Lombardia, 1 EmiliaRomagna). Il primo caso umano di infezione da WNV della stagione è stato segnalato dall’Emilia Romagna nel mese di luglio nella provincia di Parma. Nello stesso periodo è stato segnalato 1 caso di Usutu virus in Piemonte (Novara)”. È quanto si legge nel bollettino settimanale dell’Iss.
Salgono a 41 le Province con dimostrata circolazione di WNV appartenenti a 8 Regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Puglia, Sicilia e Sardegna.
“Quest’anno la stagione di trasmissione di malattie trasmesse da insetti ha avuto un inizio precoce in Italia. La circolazione del virus West Nile, infatti, è stata confermata dalla presenza del virus in pool di zanzare e in avifauna nel paese già nel mese di maggio 2023. Sono state di conseguenza attivate precocemente le misure di prevenzione su trasfusioni e trapianti nelle aree interessate. Recentemente anche l’Ecdc ha lanciato un alert sulle zanzare invasive e i conseguenti rischi per la salute”.
Si sono inoltre verificate, fa sapere l’Iss, “emergenze idro-geologiche per eventi climatici estremi in diverse Regioni Italiane. Dal 15 maggio una forte ondata di maltempo ha interessato in particolare numerose province della Regione Emilia-Romagna dove si sono registrate esondazioni e frane (Fonte: Dipartimento della Protezione Civile). Inondazioni, esondazioni ed alluvioni sono associate all’aumento del rischio di alcune malattie infettive, incluse le arbovirosi trasmesse da zanzare, come il virus West Nile, endemico in Italia, e i virus dengue e chikungunya, che hanno dato luogo a focolai sporadici nel nostro paese”.
“Attualmente- fa sapere l’Iss- non esiste un vaccino per la febbre West Nile. Malgrado siano allo studio dei vaccini, per il momento l’unico strumento preventivo contro la diffusione dell’infezione è soprattutto la riduzione dell’esposizione a punture di zanzare, durante il periodo favorevole alla trasmissione. Pertanto è consigliabile proteggersi dalle punture ed evitare che le zanzare possano riprodursi facilmente:
- usando repellenti e indossando pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe, quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto;
- usando delle zanzariere alle finestre e soggiornando in ambienti climatizzati;
- svuotando di frequente i contenitori con acqua stagnante (per esempio, secchi, vasi per fiori e sottovasi, catini, bidoni, ecc.) e coprendo quelli inamovibili;
- cambiando spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali – svuotando le piscinette per i bambini quando non sono usate”.
WEST NILE VIRUS, COS’È
La febbre West Nile (West Nile Fever) è una malattia provocata dal virus West Nile (West Nile Virus, WNV), un virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome). Il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America.
I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Altri mezzi di infezione documentati, anche se molto più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri.
WEST NILE VIRUS, I SINTOMI
Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo.
Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi come febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, manifestazioni cutanee. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, mentre nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari.
Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave. I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150) e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale.
(Ansa)