Nudo e con scritta ‘Censurato’ scala una statua in piazza
Nudo e con scritto, sul corpo, ‘Censurato’: così stamani Vaclav Pisvejc, cittadino ceco noto alle forze dell’ordine come imbrattatore seriale e per aver colpito alla testa con un quadro Marina Abramovic nel 2018, è salito stamani sulla statua di Ercole e Caco sull’arengario di Palazzo Vecchio, in piazza della Signoria a Firenze.
Tutto è avvenuto sotto lo sguardo di decine e decine di persone: la piazza stamani è affollata non solo di turisti ma anche di partecipanti di Corri la vita, manifestazione benefica con arrivo proprio in piazza della Signoria. L’uomo è stato poi fatto scendere con l’ausilio dei vigili del fuoco, intervenuti con polizia municipale e carabinieri.
L’uomo è stato poi arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. Inoltre gli è è stato contestato anche il reato di deturpamento di beni culturali e atti osceni. In base al sopralluogo dei tecnici delle Belle Arti del Comune a seguito del gesto “sono emersi alcuni danni al marmo del basamento e della statua e il distacco dello stucco utilizzato durante il restauro per sigillare alcune fessure. I tecnici hanno evidenziato la necessità di ripetere alcuni trattamenti eseguiti durante il” recente “restauro per garantire la conservazione del monumento”. “Ancora una volta il solito guastatore e imbrattatore seriale, già noto alle forze dell’ordine – commenta il sindaco Dario Nardella -, ha pensato bene di esibirsi nuovamente in piazza Signoria danneggiando la statua di Ercole e Caco e commettendo un gesto gravissimo. Ringrazio la Polizia municipale e i Carabinieri per l’immediato intervento”.
Nel gennaio 2018 Vaclav Pisvejc imbrattò con vernice rossa una scultura di Urs Fischer collocata in piazza Signoria e poi il 23 settembre aggredì Marina Abramovic nel cortile di Palazzo Strozzi.
Nel gennaio 2020 si arrampicò sull’albero di Natale in ferro opera dell’artista Mimmo Paladino installato in piazza Santa Maria Novella. Nel settembre del 2021 vandalizzò l’installazione temporanea ‘Albero del Paradiso’ di Giuseppe Penone, sempre in piazza della Signoria, lasciando una scritta sulla base.
L’8 marzo 2022 verniciò con i colori della bandiera ucraina il leone rampante di Francesco Vezzoli che si trovava sempre in piazza della Signoria a Firenze mentre quattro giorni dopo dette fuoco al drappo nero che era stato messo, in solidarietà all’Ucraina, sulla copia del David di Michelangelo sull’arengario di Palazzo Vecchio, venendo poi arrestato: fu rimesso in libertà dopo tre giorni, con la misura del divieto di dimora a Firenze.
(Ansa)