San Marzano sul Sarno celebra San Biagio

La città di San Marzano sul Sarno, ieri, ha vissuto un’indimenticabile giornata di gioia durante i solenni festeggiamenti in onore del patrono, San Biagio.

Questa celebrazione ha anche segnato un momento di significativo legame tra le comunità religiose e istituzionali di Carosino e Castel San Giorgio, accomunate dalla protezione dello stesso Vescovo e Martire armeno.

Assente il Comune di Maratea per la frana che interessa il centro lucano da diversi mesi.Nell’occasione, si è sigillato un profondo legame fraterno tra queste comunità, un legame che abbraccia non solo gli aspetti religiosi, ma anche quelli sociali, culturali, di amicizia e solidarietà tra i cittadini rappresentati dalle istituzioni. A rappresentare il Comune di Carosino c’era il sindaco Onofrio Di Cillo, mentre per l’amministrazione comunale di Castel San Giorgio c’erano l’assessore Domenico Rescigno e il capo della polizia municipale sangiorgese, Giuseppe Contaldi.I festeggiamenti sono stati calorosamente accolti dal parroco della chiesa di San Biagio, don Romualdo Calcide, il quale ha guidato un atto di affidamento al Santo patrono e ha offerto una visita alla suggestiva chiesa parrocchiale.Nell’atrio del Municipio marzanese, poi, si è svolta la presentazione del libro intitolato “Ascesa dai Casali alla Civitas”, che racconta la storia di San Marzano sul Sarno. Il libro, frutto di ricerche approfondite basate su documenti storici provenienti dall’Abbazia di Montevergine, l’Archivio di Stato di Avellino, Caserta, Napoli, Salerno e l’Archivio storico comunale di Sarno, rivela dettagliati resoconti sulla nascita del paese.

In particolare, si menziona un episodio avvenuto nel 1452, quando il Re Alfonso I accolse l’Imperatore Federico III per le sue nozze, e stettero per un giorno “a lo Palazzo presso San Marzano, prope detta fiumara”. Questo avvenimento storico ha una rilevanza speciale per la comunità locale, poiché dimostra la longeva storia e la tradizione della città.Il libro rievoca anche la presenza della selva Longola, la cavallerizza preferita del Re, oltre a menzionare la Chiesa di Sancto Marzanu, il fabbricato ex Palazzo Pisano-Manzini del 1824, la fabbrica Samengo, la chiesa di Santa Maria delle Grazie, e la chiesa di San Rocco – purtroppo abbattuta – con la nascita della civitas attorno alla chiesa di San Biagio, che ha dato inizio all’aspetto urbano di San Marzano sul Sarno.La giornata è culminata con una toccante rievocazione dei canti popolari e tradizionali, eseguiti dal coro diretto dal cantore Biagio De Prisco. Il Palio del Santo, con gli sbandieratori e le varie contrade, ha salutato gli amministratori locali delle comunità gemellate, chiudendo la serata con profondi pensieri e ricordi legati alle radici storiche di San Marzano sul Sarno.Soddisfatta la sindaca di San Marzano sul Sarno, Carmela Zuottolo: “Si è trattato un momento straordinario per la nostra comunità. Rafforza i legami che ci uniscono con le comunità di Carosino e Castel San Giorgio e ci ricorda le nostre radici storiche profonde. Siamo grati per la storia che condividiamo e per il futuro che costruiremo insieme. Questo evento è un segno tangibile di unità e fratellanza tra i nostri cittadini”, ha detto. “Il momento di gioia e celebrazione ha dimostrato ancora una volta quanto sia preziosa la tradizione e la storia di San Marzano sul Sarno, alimentando l’orgoglio e il senso di comunità tra i suoi abitanti”.

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Redazione

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