Trentola Ducenta. Caso plesso Rossini, Ciocia: “la Direzione Scolastica Regionale mi ascolti”

“Come ex docente e Dirigente Scolastico, prima ancora che come Consigliere Comunale, mi corre l’obbligo di denunciare alle Autorità, Sanitaria Provinciale e Scolastica Regionale, la totale inadeguatezza della struttura all’interno della Casa Comunale, ristrutturata per l’allocazione di 14 classi della Scuola Elementare di Via Rossini, da abbattere e ricostruire, carente per sicurezza e per niente idonea per il “giusto” apprendimento degli alunni”. A dirlo – tramite nota stampa – il consigliere comunale di minoranza Michele Ciocia.

”La Scuola va aperta, ma non a tutti i costi, non in totale assenza delle basilari norme che garantiscano la sicurezza e la salute degli alunni e degli operatori scolastici. Vorrei leggere sul sito del Comune e della Scuola i certificati “definitivi” di staticità e di agibilità dell’edificio, perché propedeutici all’attivazione delle norme di sicurezza e di salute, da parte della Scuola, previste dalla vigente normativa”.

”Le Direttive Europee, recepite nella legislazione italiana dal Decreto Legislativo n.81 del 9 Aprile 2008, prevedono espressamente che anche “la scuola rientri tra le attività soggette alle norme di salute e sicurezza per l’attuazione e il miglioramento continuo della prevenzione”. Purtroppo dalle statistiche dell’INAIL sappiamo che ogni anno circa 50.000 studenti subiscono infortuni nelle strutture scolastiche italiane. Quindi, per evitare tali infortuni, bisogna rispettare la legge. Sappiamo che i principali pericoli presenti negli edifici scolastici riguardano l’affollamento, le scale e gli ascensori.
-Quali condizioni strutturali sono state messe in atto dall’Amministrazione perché possano essere attivate le seguenti norme di sicurezza:
1)vie di fuga senza ostacoli in caso di affollamento;
2) Scale sicure;
3 Installazione di porte di sicurezza per ogni piano;
4)Corretto e sicuro deflusso dei bambini;
5)Luoghi di raduno in caso di evacuazione;
6)Funzionalità e sicurezza dell’ascensore”.

“Per quanto riguarda il conseguimento di un buon grado di apprendimento da parte degli alunni, tutti gli operatori scolastici sanno bene che l’ambiente ne costituisce la condizione primaria. Ebbene, l’ambiente predisposto è privo di ogni elemento pet il raggiungimento del predetto obiettivo: mancano spazi per attività ricreative e motorie, non esistono ambienti con sussidi didattici o di altra natura, indispensabili per un corretto approccio alla Scuola Primaria”.

”I bambini si troveranno a vivere , sicuramente per due anni scolastici, in luoghi chiusi ,con grave disagio, senza la possibilità di potersi relazionare con gli altri: condizioni che avranno una ricaduta negativa sul loro grado di apprendimento. Per non parlare delle 6 classi (delle 21 preesistenti) lasciate a Via Rossini e allocate nei locali dell’ex segreteria che, già in questi primi giorni, stanno subendo le conseguenze negative di scelte sbagliate.
Esistevano alternative? Io dico di si! Purtroppo è stata rifiutata ogni forma di collaborazione!”.

“In uno stato di emergenza, a fronte di questa anomala situazione creata, dannosa per alunni e famiglie, sarebbe stato preferibile attivare il doppio turno(Soluzione che, da Preside, non ho mai condivisa):quantomeno gli alunni starebbero nel loro ambiente naturale! La passerella dell’11 settembre, a cose fatte, poteva anche essere evitata!
Chiedo ufficialmente al Direttore dell’ASL CE 2 di Caserta e al Direttore Scolastico Regionale di essere sentito in merito”.

Redazione

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