Aversa. Rifiuti, USB a Tekra: “pronti allo sciopero”
Segnalate svariate anomalie ed elementi peggiorativi delle condizioni di lavoro a cui sono sottoposti tutte e tutti i lavoratori impiegati nel servizio di raccolta, stoccaggio e trattamento di rifiuti nella Città di Aversa.
E’ quanto riferito dai lavoratori della Tekra (azienda che gestisce la raccolta rifiuti ad Aversa) durante l’assemblea che ha visto la costituzione della struttura sindacale aziendale dell’USB.
“Tante le cose che non vanno. Nell’occasione tenuta, prima di tutto è stato denunciato un ingente numero di rimostranze in ordine ad un erroneo inquadramento contrattuale, consistente in condizioni di demansionamento anche continuativo, applicate a svariati dipendenti, tali da prevedere anche prestazioni di livello superiore, applicando però la retribuzione di un livello inferiore. In altri casi ancora mansioni di livello inferiore verrebbero richieste obbligatoriamente a dipendenti muniti di un superiore livello di inquadramento contrattuale”, si legge nella nota dell’USB.
“Per quanto concerne invece l’ubicazione dell’unità produttiva, bisognerà dire che essa è stata trasferita recentemente dalla posizione originale in Aversa (ricordando che i lavoratori appartengono all’unità produttiva di questo stesso comune), ad un nuovo sede, sita invece nelle campagne di Casaluce; in tale contesto si è riscontrata la presenza di container fatiscenti e all’interno delle proprietà di una ditta di rottamazione di autoveicoli, nel cui parcheggio, spesso, i mezzi adibiti alla raccolta rifiuti, strapieni di ogni tipo di rifiuti sostano”.
“Ogni giorno qui le lavoratrici ed i lavoratori della TEKRA si devono recare con i propri mezzi, quotidianamente e con qualsiasi condizione atmosferica e su strade disastrate, ricevendo solo tre euro al giorno di rimborso legati alla presenza e non sempre garanti, tutto ciò per iniziare il proprio lavoro e garantire un servizio essenziale alla Città di Aversa, che conta più di 50 mila abitanti. Il sito in questione è oggettivamente lontano dalla città ed in mezzo al nulla, situato addirittura su quella che sembra essere una specie di fogna a cielo aperto. Oltre alla difficile ubicazione, i container, che dovrebbero servire da ufficio, luogo di lavoro e spogliatoio per tutte le maestranze, sono anche carenti di acqua potabile e acqua per farsi una doccia a fine turno, a più di 100 lavoratrici e lavoratori”.
“Condizioni difficili per tutti ma soprattutto per chi tratta rifiuti. Ancora si sono apprese carenze importanti in ordine alla corretta fornitura dei dispositivi di protezione individuale necessari per la garanzia di sicurezza e protezione sul posto di lavoro, con il risultato conseguente secondo cui gli stessi
dipendenti sono spesso costretti a prestare servizio con abiti e forniture di sicurezza proprie Inoltre, siamo stati in questi giorni presso le due ex isole ecologiche di Aversa, situate in viale Europa ed ai Cappucci,
chiuse ormai da anni per problemi di non rispetto delle fondamentali norme di sicurezza e protezione ambientali. Nonostante quanto decretato, ancora oggi in località Cappuccini e presso l’area circostante, le superficie divenuti discariche a cielo aperto, denunciate più volte e rimbalzate alla cronaca sia nazionale che regionale per la pericolosità delle attività ivi svolte. Infatti, in questi giorni la notizia è ritornata alla ribalta grazie alla segnalazione di alcuni comitati civici che hanno segnalato lo stato di abbandono del sito ai Cappucini e l’ennesima mega discarica, con rifiuti nocivi e pericolosi per la salute di tutti (soprattutto dei lavoratori) e dell’ambiente”.
“Ad oggi si registra inoltre che gli stessi Siti di trattamento e stoccaggio di rifiuti sono tornati ad essere usati dalle maestranze della TEKRA; come detto, anche se interessati da lavori di rifacimento, con fondi stanziati dal comune aversano per la messa in sicurezza per 56 milioni di euro, con lavori ancora in corso e con tanto di cartello che ne vieta l’accesso. L’USB ribadisce le rivendicazioni dei lavoratori a difesa dei Diritti, del Salario e della Sicurezza nei luoghi del Lavoro. Denunciamo con forza le condizioni proibitive che le lavoratrici e lavoratori della TEKRA stanno subendo a proprio danno ed anche a danno della Salute e Sicurezza ambientale delle cittadine e cittadini di Aversa e dell’interno territorio. Tekra stiamo arrivando. Sarà sciopero se non si cambia!”.