Volto sorridente e filo in mano: post social mentre ricuce il cadavere

Il volto sorridente. In mano un filo, come se fosse una sarta.

Nessun vestito da ricucire, ma ad essere disteso lì sul tavolo in una stanza del servizio di Anatomia ed istologia patologica dell’ospedale Perrino di Brindisi è il cadavere di un uomo.

E’ lo scatto pubblicato sui social da un tecnico sanitario di laboratorio e coordinatrice tecnica dello stesso laboratorio, I. G., che ha postato sul suo profilo la foto che la ritrae ricucire parti del corpo dell’uomo.

Nel post, datato primo maggio, così, l’immagine della donna appare con camice, mascherina ed il filo per intervenire sul cadavere.

Ed è è accompagnato da una frase in riferimento alla festa dei lavoratori: “Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e con la testa è un artigiano. Chi lavora con le sue mani, con la testa e con il cuore è un’artista. Buon primo maggio a tutti”.

La coordinatrice del servizio di Anatomia patologica quel giorno, come si vede anche dal post, era impegnata nel ricucire parti di un cadavere dopo un’autopsia. Scatto social, polemiche ed alle porte anche un possibile provvedimento da parte dell’Asl di Brindisi che ha disposto verifiche interne dopo il caso relativo ad una dipendente dell’azienda sanitaria.

La vicenda così è destinata a proseguire a differenza della foto ed in particolare del post rimosso. Qualcuno però ha conservato lo screenshot della foto pubblicata sui social, diffondendola prima tra le corsie dei reparti dell’ospedale di Brindisi e poi all’esterno.

Non si esclude anche una possibile segnalazione alle autorità. “Prendo atto stamani di un grave e negligente comportamento attribuito ad una dipendente della Asl Br e risalente a diversi mesi fa, da quanto si apprende, al primo maggio di quest’anno. L’azienda – dichiara il direttore generale dell’Asl Brindisi Maurizio De Nuccio – prende le distanze da ogni azione individuale che ne comprometta l’integrità e allo stesso tempo non può restare indifferente rispetto a questi episodi, che vanno tuttavia accertati e approfonditi”. Asl pronta a far chiarezza interna, ma non solo. “Mi attiverò – conclude De Nuccio – a tal fine segnalando il fatto a chi di competenza”.

Verifiche saranno eseguite da domani anche dall’Ordine dei Tsrm e Pstrp (tecnici sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Tecniche, della Prevenzione e Riabilitazione) della provincia di Brindisi, albo a cui è iscritta la professionista autrice del post.

Anche se al presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, FIlippo Anelli, non sembra essere andato giù il comportamento della donna: «L’argomento è parecchio scivoloso e non so dire se a una caposala sia consentito o meno eseguire la sutura su una salma in obitorio», premette Anelli.

«Resta il fatto – aggiunge – che le foto scattate con la faccia sorridente davanti al cadavere mi sembrano, comunque, un’offesa al decoro della professione infermieristica, oltre che un gesto di pessimo gusto, per cui l’Ordine degli infermieri potrebbe anche avviare un procedimento disciplinare. Magari, dietro la porta c’erano pure i parenti del defunto a disperarsi per il dolore».

Redazione

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