Granchio blu, è solo l’inizio: fa uova a mln e punta acque dolci

Il granchio blu che divora vongole e cozze dell`Adriatico minando economia marittima ed ecosistemi? Quello che abbiamo visto finora “è solo la punta dell`iceberg: le femmine stanno deponendo infatti milioni di uova”. E, adesso, l’animale sembra a suo agio anche in acque dolci o quasi.

Avvisa così Fabio Collepardo Coccia, biologo del Consorzio Universitario per la Ricerca Socioeconomica e per l`Ambiente-Cursa, oggi intervenendo al convegno nazionale “Tutela della biodiversità-Contrasto alle specie aliene invasive”, promosso da Legambiente in collaborazione con Life Green4Blue e Consorzio della Bonifica renana.

Spiega Collepardo Coccia: “Abbiamo preso e misurato tantissimi granchi blu, finora, e siamo in procinto di pubblicare un grande articolo a livello nazionale sul tema. Servirebbe ancora studiarlo, perché non stiamo capendo bene come il granchio blu si sposta: spesso, maschi e femmine si muovono separati e quindi andrebbero tracciati. È necessario- consiglia l`esperto- mettersi a tavolino e definire linee di ricerca finalizzate a definire nel dettaglio il ciclo biologico di questo animale”.

Di certo, serve molta attenzione: “Per quello che ho avuto modo di conoscere in questi anni di studio, dico che- assicura il biologo- sul granchio blu stiamo vedendo solo la punta di un iceberg. Consideriamo che quest`anno ho raccolto personalmente femmine produttive, con uova, da fine aprile ad oggi. Ogni femmina ha la capacità potenziale di deporre fino a due milioni di uova. Quindi, immaginiamo cosa potrà succedere in futuro”. Continua quindi Collepardo Coccia: “Questa specie va studiata e approfondita nel suo ciclo biologico, per questo sono importantissime le segnalazioni e chiediamo che continuino: diteci se lo vedete. Anche perché, in realtà, ormai lo stiamo scoprendo anche in acque quasi dolci. Il granchio blu riesce a spostarsi tra acque dolci e acque salate, visto che sopporta un ampio di spettro di salinità, anche se la deposizione è in mare”. Ecco perché, in tutto questo, “riuscire a capire bene come vive questo animale, grazie alle segnalazioni che appunto stiamo raccogliendo, ci fornirà strumenti che potrebbero essere utili a contrastarlo”, insiste il biologo.

Collepardo Coccia, in conclusione, corregge alcune indicazioni di questo periodo: “Continuare a mangiare il granchio blu, come stiamo facendo, non basterà” a contrastarlo e renderlo meno pericoloso. “E nemmeno la pesca a strascico servirà, nonostante qua e là sia stata consigliata: non è una misura attuabile, visto che distrugge gli ecosistemi”, puntualizza l`esperto.

(Red/ Dire)

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