Trentola Ducenta. Città in Comune: “A disposizione degli inquirenti”
Continua a tenere banco la diatriba sulle probabili dimissioni (visto che ad oggi non si è ancora dimesso) del Presidente del consiglio comunale.
Dopo le dichiarazioni del Presidente dell’associazione Città in Comune, è arrivata la precisazione del presidente del consiglio comunale De Chiara.
Non si è lasciata attendere, quindi, la replica dell’associazione tramite nota stampa.
“Siamo veramente basiti che il Presidente del consiglio comunale si sia premurato di sporgere querela su alcuni termini utilizzati, piuttosto che smentire l’articolo, dando quindi più importanza alla forma piuttosto che alla sostanza, tanto da dichiarare di aver sporto denuncia all’autorità giudiziaria. Bene, ne prendiamo atto e consapevoli del fatto che nessuno dell’associazione ha leso la figura del presidente, aspettiamo con ansia che l’autorità investita dal Presidente del consiglio De Chiara ci convochi per chiarimenti: avremo così modo di rappresentare tutte le nostre ragioni con testimoni e testimonianze e sicuramente chiariremo anche tante altre questioni di particolare interesse pubblico”.
“Poiché non siamo abituati a scendere in beghe di basso rilievo, ci meraviglia però che il presidente del consiglio piuttosto che preoccuparsi dei tantissimi problemi amministrativi del Comune, visto che da qualche mese siamo diventati una ‘succursale delle forze dell’ordine’, ha speso il proprio tempo per presentare una denuncia che siamo sicuri lascerà il tempo che trova”.
“Ribadiamo comunque che, al contrario di quanto si vuole lasciar credere, l’articolo era a tutela della figura del Presidente tant’è che avevamo dichiarato di non credere alle voci che si rincorrevano sul territorio di un sua richiesta per dimettersi. Abbiamo chiesto al Sindaco di smentire tale circostanza ma, come al solito, ha preferito tacere. Caro Presidente De Chiara, riteniamo che la Procura ha sicuramente altro da indagare (chissà forse proprio su Trentola Ducenta); ma se così non fosse ci vedremo in Tribunale dove chiariremo, se c’è ne dovesse ancora essere bisogno, il senso dell’articolo”.
“Resta però una considerazione da fare: le dimissioni non sono ancora arrivate e l’indennità… quella ovviamente vien ancora percepita. Di una cosa siamo certi: lei ovviamente non è “in uno stato di bisogno” e nessuno lo ha mai affermato né pensato, ma è indubbio che, confrontando le sue dichiarazioni dei redditi (che come lei sa sono pubbliche), c’è una enorme differenza tra prima della sua elezione ed oggi.”