Truffa Agenzia Entrate, assolti 47 avvocati e professionisti del mondo forense
“Assolti perché il fatto non sussiste”. E’ la sentenza emessa stamane durante l’udienza preliminare (Gup Dott. Forte), presso il Tribunale di Napoli Nord – Aversa, per il processo a carico degli avvocati e professionisti del mondo forense che patrocinavano cause contro l’Agenzia delle Entrate (che si era costituita parte civile).
In tutto 47 indagati. Erano accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dell’Agenzia delle Entrate. Per la Procura avrebbero messo in piedi una organizzazione (grazie all’aiuto dei Caf) con l’obiettivo di riscuotere migliaia di euro dalle spese processuali per ricorsi a cartelle esattoriali presentati all’insaputa dei contribuenti.
In poche parole, la truffa consisteva nel riscuotere le spese legali derivanti dalle sentenze dei Giudici di Pace, in particolare di quello di Afragola. Tutto era iniziato il 2013 ed andato avanti sino al luglio 2021.
La sentenza di quest’oggi ha avvalorato come l’accusa fosse infondata e per questo motivo è stato dichiarato non luogo a procedere nei confronti di IORIO Beniamino, essendo i reati a lui ascritti estinti per morte dello stesso nel corso del processo;
non luogo a procedere nei confronti di AIELLO Maria, ALFIERO Antonio, ANGELINO Adriana, ANGELINO Alessandra, ANICETO Sossio, ANNUNZIATA Giuseppe, ARBOLINO Giuseppe, BARRA Stefano, BIANCO Paolo, CAPONE Dario, CAST ALDO Luigi, CERBONE Giuseppe, CHIACCHIO Pasquale, CIMMINO Armando, D’ANTÒ Luigi, D’AUSILIO Francesco, DE VITA Pasquale, ESPOSITO Giovanni, FRANZESE Vincenzo, FUSCO Alessandro, GARAMONE Cristina, LAEZZA Domenico, LAEZZA Raffaele, LALLO Gaetano, LALLO Gennaro, LUONGO Angelo, MARTINIELLO Carmine, MARTINIELLO Francesco, MARUZZELLA Antonio, MAYER Salvatore, MORMILE Aniello, MOSCA Carlo, PALUMBO Francesco, PASCUCCI Antonio, PASTORE Maurizio, PATRICIELLO Stefano, PERROTTA Francesco, RUSSO Carlo, SALTELLI Fabiana, SAVONA Luisa, SAVONA Salvatore, SORRENTINO Carmine, SORRENTINO Patrizio, SPIEZIA Antonio e VERDE Emmanuele in ordine ai reati loro rispettivamente ascritti, perché il fatto non sussiste.