Uccide il padre a coltellate e ferisce gravemente la madre

Ancora un omicidio in famiglia nella Bergamasca, il terzo in tre mesi. Dopo che a inizio agosto un giovane con problemi di droga aveva accoltellato a morte il padre, in casa a Cavernago, e si era poi tolto la vita, una settimana dopo in carcere.

Poi a inizio settembre, a Bottanuco, un pensionato ora ai domiciliari aveva ucciso, sempre a coltellate, il figlio con un passato di tossicodipendente.

E ieri sera a Nembro un altro figlio con disagi psichici ha accoltellato a morte il padre e ferito gravemente la madre.

Il figlio, Matteo Lombardini, 35 anni, si trova ora piantonato in ospedale in stato di arresto con l’accusa di omicidio volontario aggravato dal vincolo di parentela e tentato omicidio. Dopo cena ha ucciso il padre Giuseppe, 72 anni, ex dipendente dell’ufficio personale della Bas, una società di servizi di Bergamo, accoltellandolo nella loro casa di via Rossini, in località Viana a Nembro, cittadina di undicimila abitanti della Valle Seriana, divenuta nota a livello mondiale, suo malgrado, con la vicina Alzano Lombardo, nel marzo del 2020, quando fu epicentro della prima ondata della pandemia di Covid-19.

L’aggressione mortale al padre sarebbe avvenuta al culmine di una lite, pare l’ennesima: la madre di Matteo e moglie di Giuseppe, Mariangela Stella, di 66 anni, sarebbe intervenuta per difendere il marito, venendo a sua volta raggiunta dalla furia del figlio. Ora la donna, soccorsa dal 118, sarebbe grave ma comunque fuori pericolo di vita. Niente da fare, invece, per il marito, morto per le coltellate inferte dal figlio: quante e quali mortali lo stabilirà l’autopsia. I carabinieri di Bergamo hanno ricostruito i fatti per tutta la notte.

Già 12 anni fa una violenta lite tra padre e figlio era culminata con il ferimento del genitore con un coltello, ma poi Giuseppe Lombardini aveva ritirato la denuncia contro il figlio Matteo, che pare fosse seguito per i suoi problemi psichiatrici.

Un delitto, quello di ieri sera a Nembro, simile a quanto avvenuto meno di tre mesi fa, il 3 agosto scorso, a Cavernago, dove Federico Gaibotti, 30 anni, uccise a coltellate il padre Umberto, 65, accoltellandolo nel giardino di casa dopo una lite scoppiata nell’abitazione. Una settimana dopo, il trentenne si tolse la vita in carcere. Un mese più tardi, invece, a Bottanuco, un pensionato di 77 anni, Paolo Corna, aveva accoltellato a morte il figlio Giambattista, 54 anni, a seguito di una lite scoppiata per una ulteriore richiesta di denaro al genitore da parte del figlio con problemi di droga. Ora saranno i carabinieri a chiarire la causa scatenante della lite sfociata nell’ennesimo delitto in famiglia della Bergamasca.

(Ansa)

Redazione

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