Accusata di bancarotta documentale e riciclaggio: prosciolta
Il Tribunale di Napoli 5^ Sezione Collegiale ha assolto la sig.ra I.C. di Casoria dall’accusa di aver sottratto e distrutto le scritture contabili di una società di cosmetici e prodotti per alberghi di cui ella risultava amministratrice.
La Pubblica Accusa aveva chiesto la condanna a due anni di reclusione senza pena sospesa nonostante la donna sia incensurata.
Dal processo è emerso che la I.C. non sapeva precisamente di essere stata nominata amministratrice di una società ne’ quali fossero gli obblighi, le responsabilità e i documenti contabili e di essere stata coinvolta nella società da terzi soggetti malviventi che hanno compiuto a suo nome condotte illecite in questa vicenda ed in altre. Questi si sono approfittati della carica fittizia della signora e si sono sostituiti ad ella mediante la disponibilità delle sue generalità, nonché della copia del suo documento e degli estremi del rapporto bancario ad ella intestati.
La sola rappresentanza di diritto della società all’epoca del fallimento era stata ritenuta sufficiente prima dal curatore fallimentare e poi dal PM affinché fosse addebitata alla I.C. la responsabilità penale per la mala gestio della società.
E’ addirittura emersa l’esistenza di cambiali sottoscritte a suo nome ma di grafia diversa, come dimostrato da documentazione prodotta.
Anche in un altro procedimento in cui la signora era indagata per riciclaggio di somme di denaro provento di reati di frode informatica, la posizione della donna, dopo interrogatorio e produzione documentale, è stata archiviata dallo stesso ufficio di Procura per la mancanza di prova del dolo richiesto per il compimento delle azioni contestate.
La donna è difesa nei due procedimenti dall’avv. Giuseppe Andreozzi di Aversa.