Aversa. Intimidazioni a psicoterapeuta: smile con croci sugli occhi ed una ‘X’ sulla bocca

Psicoterapeuta di Aversa vittima di attacchi personali. La professionista che lavora anche come consulente al Tribunale di Napoli Nord – Aversa, da qualche tempo è vittima di minacce, aggressioni, rapine all’esterno del suo studio privato, in via Parini, a due passi dall’Arco dell’Annunziata.

A denunciare i fatti, il marito della psicologia con un lungo post sui social allegando anche una foto dell’ultimo atto di ‘violenza privata’

Giorni fa qualcuno si sarebbe introdotto all’interno dello studio lasciando su uno specchio uno smile con delle croci al posto degli occhi ed una ‘X’ sulla bocca.

“Sono arrabbiato ed amareggiato! Di solito non pubblico situazioni personali sui social ma qui non riesco a fare finta di niente. Io e la mia famiglia da 7 mesi stiamo vivendo un incubo. Mia moglie, psicoterapeuta consulente tecnico d’ufficio per il tribunale di Aversa, a causa del suo lavoro delicato in tribunale sta avendo minacce, aggressioni fisiche, rapine. Sono attacchi personali – dice il marito della professionista -. Persone piccole con mandanti ancora più piccoli che non hanno alcun rispetto per gli altri e che si sentono forti ad entrare con scasso in un studio lasciando minacce, scritte e disegni vari. Ieri sera alle 19:30 addirittura due uomini incappucciati hanno provato a scassinare la porta del suo studio mentre era dentro con una paziente in terapia, è stata salvata solo dalle urla della madre della paziente. Tutte queste situazioni sono state denunciate agli organi competenti, c’è addirittura aperto un fascicolo in procura per la gravità dei fatti”.

“Intanto non riusciamo ad uscirne! Lei continua a lavorare aiutando i suoi pazienti. Quando io le dico: ‘lascia stare e torna a lavorare quando si calmeranno le acque’, lei mi risponde: ‘i miei pazienti hanno bisogno di me, non posso abbandonarli a causa di questa gente’. E intanto si vive male, pieni di ansie a crescere la nostra piccola figlia di 1 anno piena di gioia e di felicità (meno male che c’è lei). Questa è vioelnza su di una donna lavoratrice che ora sicuramente dovrà cambiare indirizzo di studio e cercherà di vivere nell’ombra per evitare nuove aggressioni. Spero che le istituzioni tutte facciano qualcosa per lei e per tutte le donne vittime di una società malata e perversa che le penalizza giorno dopo giorno”.

Redazione

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