Manovra, via allo stato di agitazione per i medici
Gli articoli della manovra presentata alle Camere, relativi al taglio delle pensioni dei medici e al capitolo sanità, sono immutati rispetto alle bozze e per questo i sindacati Anaao Assomed e Cimo-Fesmed hanno proclamato formalmente lo stato di agitazione e, dopo aver condiviso con le altre organizzazioni sindacali di categoria il percorso da seguire, indiranno una giornata di sciopero nella prima data utile.
Indette assemblee in tutta Italia. I sindacati inviteranno gli iscritti con i requisiti, e che subiranno una decurtazione maggiore della pensione, a presentare ora la domanda di pensione usando tutte le ferie arretrate.
Nel frattempo, verranno organizzate in tutte le Aziende sanitarie assemblee sindacali nel corso delle quali verrà spiegato ai sanitari in procinto di andare in pensione i gravi danni causati dalla manovra. “Parliamo di un taglio dell’assegno pensionistico di almeno 50mila persone, che può arrivare fino ai 26.347 euro per ogni anno di pensione, per tutta la vita” spiegano i sindacati. “Se, con questa manovra, il Governo intende spingere ulteriormente i medici ad abbandonare il Servizio sanitario nazionale, daremo con piacere loro una mano – commentano Pierino Di Silverio, Segretario Anaao Assomed, Guido Quici, Presidente e Cimo-Fesmed -. E quando i pazienti che si recheranno in ospedale troveranno ancora meno professionisti a curarli, sapranno chi ritenere responsabile. Ma noi, dinanzi a questo ennesimo voltafaccia, non intendiamo restare in silenzio, e siamo costretti a iniziare un nuovo percorso sindacale meno disponibile a collaborare con le Istituzioni”.
Sono circa 6mila i medici, veterinari e dirigenti sanitari del Servizio sanitario nazionale che, a partire da ora e fino alla fine del 2024, maturerebbero i requisiti per andare in pensione e per i quali si prospetta un probabile esodo a causa del taglio della remunerazione delle pensioni previsto nella legge di Bilancio, sottolinea all’ANSA Pierino Di Silverio, segretario del maggiore dei sindacati dei medici ospedalieri, l’Anaao Assomed.
“Circa 6mila medici e dirigenti sanitari del SSn – spiega il leader sindacale – hanno già maturato i requisiti pensionistici o li matureranno nel 2024, ovvero 42 anni e 10 mesi di contributi e 67 anni di età. Prevediamo che ci sarà un esodo dal Ssn perché i professionisti che potranno andare in pensione sceglieranno probabilmente di farlo subito, per evitare il pesante taglio alla loro pensione – fino a 26mila euro l’anno – che scatterà dal primo gennaio 2024”. Dunque, avverte Di Silverio, “si rischia un abbandono massiccio del Ssn già da subito”. Si delinea così, sottolinea, “un quadro nero per un Servizio sanitario già in crisi: alla più che probabile uscita di circa 6mila professionisti, si deve infatti sommare l’uscita di altri circa 4mila medici e dirigenti sanitari che ogni anno vanno generalmente in pensione pur non avendo maturato i requisiti. Numeri che vanno ad aggiungersi alla carenza di personale negli ospedali che attualmente è già stimata in almeno 15mila unità”. Insomma, conclude il segretario Anaao Assomed, “una tempesta perfetta che sta per abbattersi sulla sanità pubblica”.
(Ansa)