Assegno di Inclusione, al via le domande
Da oggi è possibile presentare domanda per l’Assegno di Inclusione (ADI), la nuova misura prevista dal decreto-legge n. 48/2023, che offre alle persone fragili o in condizione di grave disagio un sostegno economico e soprattutto un percorso verso l’inclusione sociale e lavorativa.
La domanda di ADI si può presentare nella sezione dedicata del sito Inps (www.inps.it) utilizzando SPID, CNS e CIE oppure rivolgendosi a un Patronato.
A partire dal 1° gennaio 2024 le domande potranno essere inoltrate anche attraverso i CAF.
Direttamente dal portale INPS oppure con il supporto degli intermediari, il richiedente, dopo aver presentato la domanda, deve accedere al Sistema di Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL) e sottoscrivere il Patto di Attivazione Digitale del nucleo familiare (PAD).
La natura di misura di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale e lavorativa rivolta ai nuclei familiari con persone fragili comporta infatti la necessità di iscriversi alla piattaforma SIISL e di sottoscrivere il PAD del nucleo familiare.
In presenza di esito positivo dell’istruttoria della domanda, il beneficio economico dell’ADI decorre dal mese successivo alla sottoscrizione del PAD del nucleo familiare da parte del richiedente.
In fase di prima applicazione, per le sole domande complete della sottoscrizione del PAD e presentate entro gennaio 2024, la decorrenza del beneficio sarà riconosciuta dallo stesso mese di gennaio, ferma restando la necessità dell’esito positivo del controllo dei requisiti.
I requisiti di accesso, le modalità di presentazione della domanda, la descrizione del percorso di attivazione e gli ulteriori dettagli sulla prestazione sono riportati nella Circolare Inps n. 105 del 16.12.2023 a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.
COS’E’ L’ADI
Ai nastri di partenza l’Assegno di inclusione. L’acronimo è Adi e dà l’addio al Reddito di cittadinanza.
Dal primo gennaio 2024 entra in vigore la nuova misura rivolta ai nuclei familiari che includono almeno una persona disabile, minori, over 60 o in condizioni di svantaggio, ma le domande si potranno presentare già da lunedì 18 dicembre.
Non ci sarà dunque alcun click day. La platea interessata è di oltre 737mila nuclei familiari.
L’Adi seguirà dunque l’avvio del Supporto formazione e lavoro (Sfl), partito il primo settembre scorso. E chiuderà così il capitolo Reddito di cittadinanza.
Arriva anche la Carta di inclusione, ricaricabile emessa da Poste italiane, attraverso cui sarà erogata la nuova indennità.
COSA PREVEDE
A differenza del Sfl (350 euro al mese per massimo 12 mesi rivolto alle persone occupabili) che prevede un trasferimento diretto via bonifico. L’Adi potrà essere riconosciuto per 18 mesi e rinnovato, dopo la sospensione di un mese, per ulteriori 12 mesi.
L’importo massimo annuo è di 6mila euro, incrementabile in base alla composizione del nucleo familiare e alle necessità abitative. E’ di 7.560 euro l’anno se il nucleo è composto da persone over 67. Per quanto riguarda i requisiti economici, il valore dell’Isee non deve essere superiore a 9.360 euro; più alto nel caso di nuclei familiari con minorenni.
IL PATTO DI INCLUSIONE SOCIALE O LAVORATIVA
Previsti degli obblighi. I beneficiari dell’Assegno di inclusione dovranno sottoscrivere un “patto di attivazione digitale” sulla piattaforma Siisl (il Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa) e quindi aderire ad un percorso personalizzato di inclusione sociale o lavorativa.
Saranno tenuti a presentarsi per il primo appuntamento presso i servizi sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del patto e, poi, ogni 90 giorni, per aggiornare la propria posizione. In caso di mancata presentazione, il beneficio sarà sospeso.
Esclusi dai vincoli del percorso, gli over-60, le persone con disabilità, con figli di tre anni o tre o più minori, e le donne vittime di violenza di genere inserite nei percorsi di protezione. Per loro l’indennità verrà comunque riconosciuta, considerandole indipendenti dal nucleo familiare in cui spesso si annida la violenza.