Benefit aziendali: quali sono e come scegliere i migliori

Il mondo del lavoro si sta evolvendo, puntando a un’efficienza sempre migliore. In questo senso, è stato visto che cercare di sviluppare e assecondare il benessere dei propri dipendenti porta a un considerevole aumento della produttività, risultando così una strategia vincente.

Esistono tanti modi per incrementare questo aspetto, tra i quali i benefit aziendali: iniziative non monetarie e complementari alla retribuzione, che vengono elargite ai propri lavoratori e che si sono rivelate essere in grado di elevare la loro soddisfazione generale.

L’universo dei benefit aziendali è ampio e diversificato e in quest’articolo esploreremo quali sono le iniziative più utilizzate e preferite.

Inoltre, cercheremo di fare chiarezza su alcune tipologie, spiegando ad esempio il fringe benefit come funziona e qual è la differenza dal flexible, così da avere una panoramica completa sull’argomento.

Quali sono i benefit aziendali preferiti dai dipendenti

Esiste una vasta gamma di benefit aziendali che offre ai dipendenti un ricco assortimento di opzioni al di là dello stipendio mensile tradizionale. Si tratta di iniziative che, inserite in un piano di welfare aziendale, spaziano in diversi ambiti e abbracciano molteplici forme, tra cui i versatili voucher welfare.

Tra le molteplici possibilità, i servizi rivolti alla salute emergono come particolarmente apprezzati, comprendendo visite specialistiche, prestazioni mediche, check-up, trattamenti fisioterapici e odontoiatrici, controlli oculistici, nonché medicina sportiva e tante altre.

L’istruzione e la formazione sono altrettanto valorizzate, con l’offerta di corsi di lingua e informatica, libri di testo e materiali didattici, sia nel proprio settore lavorativo ma anche per formazione extra e cultura personale.

Un altro settore cruciale è l’assistenza familiare, che include servizi come baby sitter, ludoteche, residenze per anziani e badanti, oltre a nidi aziendali.

Il supporto al trasporto pubblico, con abbonamenti per dipendenti e familiari in situazioni particolari, oltre che essere particolarmente gradito, evidenzia un impegno a favorire la mobilità sostenibile.

In linea generale, i favoriti sono quelli che conciliano adeguatamente vita professionale e privata, come ad esempio un abbonamento in palestra nelle vicinanze dell’ufficio, la cura del benessere psicologico, degli ingressi a dei centri benessere e molti altri simili.

Infine, di grandissimo interesse rientrano tutti i benefit relativi ad attività ricreative extra, come ad esempio voucher per viaggi, cinema, concerti e tutto ciò che concerne la cultura e il tempo libero.

Differenza da fringe benefit e flexible benefit

Quando si affronta il tema dei benefit, per integrarli nella propria azienda o per conoscere quali sono quelli offerti da un posto di lavoro che stiamo per accettare, può capitare di sentir nominare i fringe benefit e i flexible.

I primi sono noti come “compensi in natura” perché non erogati in forma di denaro: si tratta di beni e servizi concessi discrezionalmente dal datore di lavoro, spesso personalizzati per rispondere alle esigenze specifiche dei dipendenti, e comprendono privilegi come l’auto aziendale, il computer o lo smartphone aziendale.

Ciò che li caratterizza, oltre al fatto di essere beni non monetari, è che rientrano nella formazione del reddito del dipendente e quindi sono soggetti a tassazione, seppure in forma ridotta.

Dall’altro lato, i flexible benefit sono più spesso rappresentati da voucher e agevolazioni monetarie considerate fuori dal reddito, e quindi esenti totalmente da imposte e contributi, senza limiti di importo.

Si tratta di una flessibilità che si traduce in una maggiore libertà di scelta per i dipendenti, consentendo loro di adattare i benefit alle proprie esigenze personali senza oneri fiscali aggiuntivi, e per questo spesso sono più apprezzati.

Redazione

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