Danilo Coppola arrestato a Dubai

L’immobiliarista Danilo Coppola è stato arrestato a Dubai.

Secondo quanto si apprende il provvedimento è la conseguenza di un mandato di arresto emesso in seguito alla condanna in via definitiva per il crac del Gruppo Immobiliare 2004, di Mib Prima e di Porta Vittoria, emessa a luglio del 2022.

L’Ufficio esecuzione della Procura di Milano, coordinato dall’aggiunto Eugenio Fusco e col pm Adriana Blasco, nel settembre 2022 aveva emesso un mandato d’arresto internazionale nei confronti di Coppola, l’ex protagonista della stagione dei “furbetti del quartierino”, condannato in via definitiva a 7 anni per bancarotta, il primo luglio 2022, per il crac del Gruppo Immobiliare 2004, di Mib Prima e di Porta Vittoria, a seguito dell’inchiesta dei pm milanesi Mauro Clerici e Giordano Baggio (ora alla Procura europea) e del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf. Coppola fino ad oggi risultava latitante.

Dopo l’ordine di carcerazione, nel quale la pena da scontare era stata calcolata in 6 anni, 2 mesi e 12 giorni (tolto dai 7 anni il cosiddetto ‘pre-sofferto’) e dopo il verbale di “vane ricerche” sul territorio italiano, il pm Adriana Blasco aveva firmato il mandato d’arresto internazionale.

Poi è arrivata l’individuazione, da parte degli investigatori, di Coppola a Dubai e oggi l’arresto, a cui segue una richiesta di estradizione verso l’Italia. Prima di andare negli Emirati Arabi Uniti, Coppola si trovava in Svizzera (dove pare sia rientrato anche di recente per un problema di salute) e le autorità elvetiche avevano negato la sua consegna all’Italia in relazione ad un’ordinanza di custodia in carcere per un altro procedimento per tentata estorsione sul caso Prelios.

Per mesi, tra l’altro, l’immobiliarista, anche se latitante, ha postato video sui suoi canali social attaccando i magistrati di Roma e Milano che hanno indagato su di lui proclamandosi sempre “innocente”.

Danilo Coppola è imputato anche in altri due processi in corso a Milano, uno dei quali andrà a sentenza a gennaio. In particolare, è imputato davanti alla seconda penale (sentenza il 9 gennaio), con altri tre nel processo che vede al centro accuse scaturite dall’inchiesta principale sui crac Gruppo Immobiliare 2004, Mib Prima e Porta Vittoria. Tra i casi di questo procedimento c’è la bancarotta per il fallimento nel 2015 della srl Editori per la finanza, di cui Coppola sarebbe stato “amministratore di fatto”.

Inoltre, in un altro processo, assieme ad un’altra persona che ha già patteggiato, è accusato di tentata estorsione ai danni di Prelios, società di gestione del risparmio proprietaria del complesso immobiliare Porta Vittoria, nel capoluogo lombardo.

Da mesi ormai Coppola, 56 anni, postava video su Instagram proclamando la sua innocenza in tutti i procedimenti che lo hanno visto coinvolto e attaccando pm romani e milanesi. E aveva rilanciato sui social anche una petizione intitolata “Danilo Coppola libero”.

(Ansa)

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Redazione

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