Don Peppe Diana, 30 anni dall’omicidio: torna ‘Per amore del mio popolo’

Partono oggi, giorno di Vigilia di Natale, con la riproposizione del documento “Per amore del mio Popolo”, le iniziative per il trentennale della morte di don Peppe Diana, ucciso da un killer del clan dei Casalesi 19 marzo 1994 nella sacrestia della parrocchia do San Nicola di Bari a Casal di Principe.

Un’iniziativa dall’alto valore simbolico, sottolinea in una nota il Comitato don Diana, perché fu proprio quel documento, consegnato il 24 dicembre del 1991 all’esterno delle chiese della zona pastorale di Casal di Principe da don Peppe Diana, insieme a parroci della Forania e a tanti giovani, ad aver segnato drammaticamente anche le vite di tanti di noi, di un popolo, di intere comunità.

Un cambiamento che è cominciato da quella mattina di marzo di trent’anni fa, quando c’è stato chi, come Augusto di Meo, ha deciso di non voltarsi dall’altra parte. Quando c’è stato chi ha deciso di non starsene a casa e di lottare per difendere la memoria e le idee di don Diana.

Ne è nato un movimento plurale, fatto di associazioni, volontari, gruppi scout, insegnanti, studenti, giornalisti, sacerdoti, cooperative sociali, amministratori pubblici e tanti semplici cittadini.

“Un movimento che in trent’anni ha fatto in modo che le molteplici voci che si sono alzate hanno determinato anche la direzione in cui camminare per riscattare un popolo che è stato martoriato per più di trent’anni. Non è stato facile, e i risultati raggiunti, non sono una conquista definitiva. Anzi. In questi trent’anni abbiamo anche imparato che il rischio di un ritorno al passato è sempre possibile se non si costruiscono argini alti e resistenti alla criminalità organizzata”.

“Dalla morte di don Diana è nato un movimento plurale, fatto di associazioni, volontari, gruppi scout, insegnanti, studenti, giornalisti, sacerdoti, cooperative sociali, amministratori pubblici e tanti semplici cittadini; un movimento “che in trent’anni ha fatto in modo che le molteplici voci che si sono alzate hanno determinato anche la direzione in cui camminare per riscattare un popolo che è stato martoriato per più di trent’anni. Non è stato facile, e i risultati raggiunti, non sono una conquista definitiva. Anzi. In questi trent’anni abbiamo anche imparato che il rischio di un ritorno al passato è sempre possibile se non si costruiscono argini alti e resistenti alla criminalità organizzata. Ecco perché abbiamo deciso di arrivare al trentennale con diverse iniziative che il Comitato organizzatore, insieme a numerose associazioni, enti istituzionali e la Diocesi di Aversa, ha promosso a partire da questo Natale e che si concluderanno con una grande marcia il 19 marzo 2024, che vedrà invadere Casal di Principe di migliaia e migliaia di giovani, cittadini, Istituzioni in memoria di don Peppe”.

Redazione

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