Stop mercato tutelato, Codacons: “Italiani costretti a passaggio forzato”

Gli italiani in larga parte non vogliono la fine del mercato tutelato dell’energia, che sta gettando nel caos 15 milioni di famiglie – 9 milioni di utenze per le bollette della luce e 6 milioni per quelle del gas – che sono rimaste a lungo tutelate da speculazioni ed enorme volatilità delle quotazioni; e non si capisce come faccia la Commissione Europea ad avere la faccia tosta di dire che il passaggio conviene, quando tutti gli indicatori dicono l’opposto.

Durissimo il Codacons nei confronti della Commissione Europea e delle forze politiche che non hanno saputo opporsi a un passaggio che, dopo anni di caro-bollette, rischia di rappresentare una nuova mazzata per gli italiani: gli uni avallando il passaggio (tutte le forze politiche che hanno supportato il governo Draghi, hanno anche dato il via libera alla fine del mercato tutelato), gli altri evitando la proroga, sono tutti corresponsabili di una transizione che i cittadini non volevano, e di cui dovranno rispondere in caso di salasso energetico in bolletta.

Non si capisce poi – prosegue l’Associazione – come faccia la Commissione Europea a sostenere che i prezzi sul mercato libero siano notevolmente inferiori rispetto al mercato regolamentato, “a vantaggio dei consumatori e delle imprese”. I dati a disposizione – sia pubblici che privati – smentiscono questa affermazione, e (a meno di non scandagliare il mercato con attenzione costante, per scovare le poche offerte realmente valide) raccontano una generale, minore convenienza per gli utenti. Forse la Commissione Europea parla di un mondo ideale, in cui eliminare le tutele e aprire al mercato “libero” permette di abbassare i prezzi automaticamente e senza colpo ferire: ma nei fatti le cose non stanno proprio così, e prima o poi bisognerà scendere a patti con la realtà.

“Famiglie e imprese vanno incontro a un inevitabile aumento delle tariffe di luce e gas”, dichiara il presidente Carlo Rienzi. “Qualcuno si è mai chiesto il motivo per cui gli italiani non vogliono abbandonare il vecchio, rigido e (a detta di molti) superato regime di “maggior tutela” con costi fissati trimestralmente dall’Autority dell’energia, al provvidenziale, moderno e conveniente mercato libero? Dal decreto Bersani che aprì alla concorrenza il settore è cambiato tutto (ministri, autorità religiose, idoli calcistici) eppure, nonostante tutto, gli italiani – che evidentemente hanno la vista lunga – non hanno cambiato idea. A loro dovranno rispondere le forze politiche che hanno permesso l’ennesimo provvedimento che va contro i loro interessi, e le istituzioni sopranazionali che vedono convenienze dove non esistono”, conclude.

Redazione

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