(VIDEO) Natale in tv. La commedia di Eduardo De Filippo: Natale in casa Cupiello

Come ogni Natale, Luca Cupiello prepara il suo presepe, nonostante il disinteresse della moglie Concetta e del figlio Tommasino, un giovane apatico che passa gran parte della giornata a dormire e a litigare con lo zio Pasqualino, che lo accusa di ripetuti furti ai suoi danni.

L’atmosfera natalizia è resa ancor più pesante dalla crisi matrimoniale di Ninuccia, altra figlia della coppia, che ha deciso di lasciare il marito Nicolino per stare con Vittorio, il suo amante che, amico di Tommasino, rimedia un invito per il pranzo della Vigilia.

E proprio durante il pranzo i due rivali si incontrano e si scontrano, rovinando la festa al povero Luca.

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LA COMMEDIA

Natale in casa Cupiello è una famosa commedia tragicomica scritta da Eduardo De Filippo nel 1931.

La commedia forse più nota di Eduardo, portata in scena per la prima volta al Teatro Kursaal di Napoli, il 25 dicembre 1931, segna di fatto l’avvio vero e proprio della felice esperienza della Compagnia del “Teatro Umoristico I De Filippo”, composta dai tre fratelli e da attori già famosi o giovani alle prime armi che lo diventeranno.

Eduardo De Filippo diresse due trasposizioni dell’opera teatrale per la televisione:

  • Natale in Casa Cupiello, regia di Eduardo De Filippo, RAI, Italia, 15 gennaio 1962, bianco e nero, sonoro, 109 minuti. Tra gli interpreti della versione del 1962, oltre lo stesso Eduardo, anche Nina De Padova e Pietro De Vico.
  • Natale in Casa Cupiello, regia di Eduardo De Filippo, RAI – Istituto Luce, Italia, 25 dicembre 1977, colore, sonoro, 133 minuti. Tra gli interpreti della versione del 1977, oltre lo stesso Eduardo, anche interpreti come Pupella Maggio, Luca De Filippo, Gino Maringola, Lina Sastri, Marina Confalone, Luigi Uzzo e Marzio Onorato.

La scena si svolge nell’arco di circa cinque giorni nella casa della famiglia Cupiello, della quale vengono rappresentate la camera da letto (atti I e III) e la sala da pranzo (atto II).

GENESI DELL’OPERA

A giugno del 1931, Eduardo aveva firmato un contratto con l’impresario teatrale che lo impegnava per soli nove giorni di recite per presentare il suo nuovo atto unico subito dopo la proiezione di un film. Il successo della commedia fu tale che la durata del contratto fu prolungata sino al 21 maggio 1932.

Originariamente si trattava di una commedia ad atto unico (quello che, nella versione definitiva, costituisce oggi il secondo atto), ampliato successivamente in due distinte fasi: la prima, nel 1932, vide aggiungersi l’attuale primo atto e la conclusiva, nel 1934 (secondo anche quanto dichiarato da Eduardo sul numero 240 della rivista Il Dramma uscito nel 1936) o nel 1937 o addirittura nel 1943 (secondo un’ipotesi avallata più tardi dallo stesso autore), che configurò l’opera nella sua versione attuale, composta da tre atti.

La complessa genesi della commedia portò Eduardo stesso ad affermare che essa era nata come un “parto trigemino con una gravidanza di quattro anni”.

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Redazione

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