Aggredita dal compagno in autostrada: figlioletta chiama la Polizia
È successo nella serata del 28 dicembre, in un’area di servizio poco più a sud di Orvieto dove la coppia si era fermata perché la donna, non ce la faceva più a sopportare le incessanti accuse dell’uomo che la incolpava di continui tradimenti.
In viaggio con la figlia di lei, avuta da una precedente relazione, provenienti dalla provincia di Bolzano e diretti a Napoli per passarvi la fine dell’anno, all’improvviso la donna ferma l’auto nell’area di servizio, dice all’uomo che non è più disposta ad andare avanti in quel modo e che insieme alla figlia avrebbe fatto ritorno a casa, invitandolo a scendere e trovarsi qualcuno per proseguire fino a Napoli.
L’uomo, certo invece di aver trovato sul cellulare della donna le prove del tradimento, le lancia l’apparecchio in volto colpendola ad uno zigomo; è in questo momento che la donna capisce che la situazione è precipitata e chiede alla figlia di 10 anni di telefonare alla Polizia di Stato.
Due pattuglie della Sottosezione della Polizia Stradale di Orvieto, richiamate dagli operatori della Centrale, volano verso il luogo della segnalazione mentre riescono a sentire via radio la voce dalla bambina, che l’operatore tiene al telefono per avere informazioni in tempo reale, e di lì a pochissimo sono dalla piccola.
L’uomo all’arrivo della Polizia Stradale è chino sull’auto, forse consapevole della gravità dell’accaduto, mentre la donna in lacrime è seduta al posto di guida ed oltre ad avere sul volto il sangue e i segni dell’aggressione, mostra agli agenti le mani semi disarticolate con le dita di entrambe visibilmente fratturate.
Vengono subito attivati i soccorsi sanitari che la trasporteranno di corsa all’ospedale di Orvieto dove le verranno riscontrate varie contusioni, escoriazioni e la frattura delle dita medie delle mani, mentre l’uomo, preso in custodia dagli agenti, viene condotto negli Uffici della Sottosezione della Stradale da dove, come stabilito dal Pubblico Ministero di turno della Procura di Terni, ne uscirà in manette.
Durante l’udienza per direttissima, che si è svolta nelle prime ore del pomeriggio del giorno seguente a Terni, il Giudice, dopo aver convalidato l’arresto, ha disposto la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare ed il divieto di avvicinamento ai luoghi in cui dimora e lavora la donna.