Detenuti si barricano in cella
Tornano le tensioni nel carcere di Ariano Irpino, in provincia di Avellino, dove nella giornata di ieri è stata sfiorata una vera e propria rivolta dei detenuti dopo che una donna, in visita al figlio detenuto, è stata trovata in possesso di hashish che avrebbe poi consegnato al congiunto.
Lo riferisce Tiziana Guacci, segretaria regionale del Sappe.
“Susy”, il cane antidroga della Polizia Penitenziaria ha fiutato la droga e messa alle strette, la donna che era in attesa del colloquio con il figlio, ha estratto tre involucri avvolti nel cellophane contenenti hashish. La donna è stata arrestata. Contemporaneamente era scattata una perquisizione alla ricerca di sostanze stupefacenti. I reclusi di una sezione si sono barricati all’interno delle celle per impedire le operazioni. È stato necessario l’intervento degli agenti in tenuta anti sommossa per riportare all’ordine la situazione. I detenuti ribelli sono stati trasferiti in isolamento.
Gravi disordini anche nel carcere di Santa Maria Capua Vetere
“Gravissimi disordini, con detenuti che avrebbero asserragliato alcune sezioni detentive dopo averle vandalizzate e, sembrerebbe, aver temporaneamente trattenuto un paio di operatori del corpo di polizia penitenziaria, sarebbero in corso presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, già teatro in passato di gravissime vicende di cronaca.
I disordini, stando alle ancora disarticolate notizie che pervengono, sarebbero da qualificare come vera e propria rivolta e interesserebbero l’intero reparto Volturno con circa 250 detenuti presenti”.
Lo rende noto, in un comunicato, Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria.
“In questi minuti – riferisce De Fazio – la Polizia penitenziaria starebbe intervenendo per ripristinare l’ordine, anche con unità libere dal servizio e appositamente richiamate, e sul posto starebbero accorrendo varie autorità”. “Nella speranza, per quanto abbastanza utopistica, che alla fine di tutto i danni siano solo materiali, ribadiamo che non bastano le parole e i buoni propositi”, sottolinea ancora nella nota il segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria Gennarino De Fazio secondo il quale “Bisogna passare ai provvedimenti concreti”.
“Servono – spiega – subito un decreto carceri che affronti l’emergenza deflazionando la densità detentiva e rinforzando tangibilmente gli organici della Polizia penitenziaria, mancanti di oltre 18mila unità, e un progetto di riforma complessiva del sistema d’esecuzione penale, con anche la reingegnerizzazione del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e la riorganizzazione del Corpo di polizia penitenziaria. Lo ribadiamo, il resto rischia di essere solo un palliativo, se non addirittura un placebo”, conclude De Fazio.
Uspp: da tempo denunciamo carenze
“E’ da tempo che denunciato come sindacato che a Santa Maria Capua Vetere c’è una carenza di agenti di 70 unità. Dopo i fatti del 2020 niente è cambiato. Sono rimasti i problemi di sovraffollamento, di carenza di organico e strutturali. bisogna inasprire le pene e togliere i benefici di legge previsti dall’ordinamento penitenziario per i detenuti che si rendono protagonisti di aggressioni e rivolte”.
Così, in una nota, il presidente e il segretario regionale dell’Uspp Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio, commentano i disordini che si stanno verificando nel carcere casertano di Santa Maria Capua Vetere. “Chiediamo anche l’intervento del Gruppo Operativo Mobile (GOM) per il supporto al personale di polizia penitenziaria del carcere di Santa Maria Capua Vetere a cui il sindacato esprime solidarietà”.
(Ansa)