Il documento segreto con lo scenario di una guerra Russia-Nato

Uno scenario da terza guerra mondiale delineato in tempi e movimenti, con tanto di cifre di mobilitazione militare, azioni di “guerra ibrida” e sviluppo sul terreno mese dopo mese.

Fino a culminare nel dispiegamento di centinaia di migliaia di soldati della Nato e nello scoppio del conflitto tra Russia e Alleanza atlantica nell’estate del 2025. E’ la distopia contenuta in un “documento segreto” del ministero della Difesa tedesco svelato da Bild che delinea nel dettaglio un possibile “percorso verso il conflitto” tra Vladimir Putin e la Nato.

Una prospettiva inquietante, che il Cremlino ha bollato come “una bufala” mentre un portavoce della Difesa di Berlino si è affrettato a definire parte di “scenari estremamente improbabili” frutto dell’attività militare quotidiana, soprattutto per l’addestramento. Molto più concreta – e minacciosa per Mosca – è invece la conferma che sta per prendere il via ai confini russi ‘Steadfast Defender’, la più grande esercitazione Nato dalla fine delle Guerra Fredda alla quale Londra contribuirà con 20.000 uomini insieme a forze provenienti “da tutti i 31 alleati e dalla Svezia”, ha precisato all’ANSA un portavoce dell’Alleanza.

Maggiori informazioni sulle manovre emergeranno dopo l’incontro dei capi di Stato Maggiore alleati in settimana a Bruxelles. Intanto, si sa già che le manovre si

terranno nel quadrante Germania-Polonia-Baltico dove si trova il Corridoio Suwalki, lo stretto passaggio terrestre polacco-lituano tra la Bielorussia e Kaliningrad tra i punti più deboli dell’alleanza rispetto ad una possibile offensiva russa.

Un dettaglio non da poco se si considera che il documento top secret rivelato dalla Bild fa proprio riferimento a questo corridoio come il reale obiettivo del Cremlino. Lo scenario tracciato dalla Bundeswehr si intitola ‘Alleanza di difesa 2025’, scrive il giornale tedesco, e parte dal febbraio 2024, con un richiamo in servizio di altri 200.000 militari russi seguito da “un’offensiva di primavera con importanti successi entro giugno”. A luglio si ipotizzano “pesanti attacchi informatici e altre forme di guerra ibrida” e l’istigazione russa delle proprie minoranze etniche sul Baltico per lanciare una manovra su larga scala detta ‘Zapad 2024’, con 50.000 soldati nella Russia occidentale e in Bielorussia a partire da settembre.

Dal dicembre 2024 ci sarebbe un “conflitto di confine” mentre “gli Stati Uniti potrebbero essere senza leader per qualche settimana” in seguito alla possibile sconfitta elettorale di Joe Biden. Nel rapporto, la Nato decide “misure di deterrenza credibile” nel maggio 2025 per prevenire un attacco russo al Corridoio Suwalki e, in un “giorno X”, ordina il dispiegamento di 300.000 soldati, tra cui 30.000 soldati della Bundeswehr, per confrontarne più di 200 mila russi.

“Se la Russia verrà dissuasa dal dispiegamento della Nato, nello scenario da esercitazione rimane una questione aperta”, sottolinea Bild. Inverosimile, certo, ma il documento tedesco mostra come non si possa escludere un conflitto attivo tra gli Alleati e la Russia di Putin, mentre non c’è ancora spazio per una soluzione diplomatica. Dalla Svizzera, il presidente ucraino Zelensky ha annunciato che Berna si è offerta di ospitare un “vertice di pace” a livello di leader, auspicando anche la partecipazione della Cina alleata di Putin. Ma quella ucraina è una formula di pace che segue principi inaccettabili per le pretese espansive di Mosca. Così, sul terreno continuano i combattimenti, con Kiev che rivendica di aver abbattuto due aerei militari russi, un A-50 di rilevamento radar a lungo raggio e un Il-22, in un’operazione “di successo”, ha affermato l’aeronautica ucraina.

“L’Ucraina ha il potenziale per vincere”, ha ribadito Zelensky, provando a mostrare ottimismo mentre restano i dubbi sugli aiuti del Paesi occidentali. I fondi americani sono finiti, e ancora non arrivano gli ok del Congresso Usa e dell’Ue per i miliardi di sostegno militare chiave per la resistenza di Kiev contro l’invasione.

Con il tempo che scorre inesorabilmente, Zelensky proverà a Davos – incontrando leader e ceo – a trovare quelle certezze che serviranno a dare nuovo slancio all’iniziativa militare ucraina sui mille chilometri di fronte di guerra.

(Ansa)

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Redazione

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