In fuga da Carabinieri, incastrati in un vicolo: scappano in stile ‘Hazzard’

Controllo del territorio non è solo presenza fisica ma anche e soprattutto conoscenza della realtà dove si lavora. I carabinieri vivono le città, le strade, i fenomeni sociali, come testimoni e interpreti del loro tempo.

Ogni pattuglia non è fine a se stessa ma rappresenta un tassello fondamentale di un mosaico gestito e coordinato rispettando le istanze di sicurezza del cittadino.

E’ per questo che denunce, esposti, segnalazioni rientrano in un disegno più ampio, in un meccanismo rodato e votato, per l’appunto, al controllo del territorio.

Un incipit che potrebbe apparire superfluo ma che consente di raccontare al meglio la tarda serata dei militari della sezione radiomobile di Castellammare di Stabia.

Il turno è quello che parte nel pomeriggio inoltrato e termina allo scoccare della mezzanotte. Prima di allestire la “gazzella” e affrontare la strada, una rapida comunicazione alla centrale e l’analisi degli eventi del circondario. E ancora le targhe delle auto rubate, l’elenco dei nomi e dei volti delle persone scomparse. Chiavi nel quadro, inizia il servizio.

Tutto scorre serenamente fino alle 22.30 circa.
Una Fiat Panda è in centro, scuro il colore, scuri i passamontagna indossati dai tre nell’abitacolo. La targa è quella di un’auto rubata qualche ora prima. I carabinieri non hanno dubbi. Fanno inversione, accendono lampeggianti e sirene: parte l’inseguimento!

L’uomo alla guida dell’utilitaria non ha bisogno di altri spunti per accelerare, piede pestato sul pedale, in mente solo la fuga.

E’ abile e, grazie alle dimensioni compatte dell’auto, riesce a districarsi tra le strade del centro stabiese. I militari non lo mollano, certi che prima o poi saranno ansia e fretta a passare al volante.
La previsione si rivela azzeccata quando l’auto si infila in un vicolo strettissimo.

Meglio fuggire a piedi ma gli sportelli non possono spalancarsi perché le pareti delle abitazioni e alcune macchine parcheggiate lo impediscono.

Così i tre fuggitivi, come nella fiction anni ’80 “Hazzard”, escono dai finestrini ma lasciano in moto la Panda che, complice una leggera discesa, continua lentamente la marcia fino a schiantarsi contro un altro veicolo di passaggio.

I carabinieri scelgono di seguire l’autista, gli altri due si dileguano in pochi istanti.

L’uomo si rifugia in un palazzo, corre furiosamente ai piani alti. I due militari sanno che non ha scampo. Bloccano l’ascensore per precludergli altre vie di fuga e intanto lo seguono.

Lo troveranno nascosto al buio del vano di servizio, all’ultimo piano del condominio. Ancora indossati il passamontagna e i guanti.

Ha 22 anni ed è Vincenzo Barba. Lo stesso che il 2 ottobre scorso fu arrestato per un tentato furto in un deposito di elettrodomestici di Castellammare.

Già sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per quel reato, Barba è stato sottoposto ai domiciliari, in attesa di raccontare al giudice le sue ultime ore. Dovrà rispondere di ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale.

Continuano le indagini per identificare e ritracciare i complici.

Redazione

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