Furto di rame a RFI: arrestato 46enne. Usate auto con intestazioni fittizie

In data odierna, personale del Compartimento Polizia Ferroviaria Campania ha dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal GIP del Tribunale di Napoli Nord – Aversa, su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli Nord – Aversa, che ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di un soggetto, di anni 46, domiciliato in Giugliano in Campania.

Sussistono, nei confronti del destinatario dell’ordinanza cautelare, gravi indizi di colpevolezza con riguardo ai reati di falso in atto pubblico con induzione in errore di pubblici ufficiali e truffa aggravata ai danni dello Stato, reati commessi in concorso con altri soggetti in corso di identificazione, con condotte reiterate poste in essere nel periodo intercorrente tra il 2020 e il 2022.

L’attività di indagine ha avuto avvio dalle investigazioni svolte in relazione al fenomeno dei furti di rame subiti da Rete Ferroviaria Italiana.

E’ emerso, infatti, come molti furti fossero verosimilmente riconducibili al medesimo gruppo criminale, composto da soggetti orbitanti attorno al campo Rom sito in Giugliano in Campania alla via Carrafiello, in località “Ponte Riccio”.

Difatti, molte delle autovetture utilizzate per perpetrare i furti venivano rintracciate proprio presso quel campo rom.

All’esito del successivo censimento delle autovetture presenti nei principali campi Rom della Provincia di Napoli, è emerso come la maggior parte dei veicoli rintracciati fossero intestati fittiziamente a terze persone.

In particolare, molti di questi veicoli risultavano solo formalmente intestati ad una società apparentemente dedita alla compravendita di autoveicoli, il cui amministratore unico e legale rappresentante è risultato essere l’odierno indagato.

Da successivi accertamenti, è emerso che la predetta società risultava intestataria di oltre 600 veicoli e l’indagato non presentasse dichiarazioni dei redditi da dieci anni.

Le verifiche eseguite presso la sede della società hanno consentito di appurare come, all’indirizzo indicato, non fosse presente alcun ufficio, né alcun parco auto, avvalorandosi così l’ipotesi investigativa che si trattasse di società appositamente costituita per consentire a terzi di disporre di autovetture senza provvedere all’intestazione, evitando in tal modo di essere agevolmente identificabili e, inoltre, non sostenendo i costi previsti per il passaggio di proprietà.

Ciò in quanto le società con partita iva finalizzata al commercio di autovetture godono per legge della possibilità di intestarsi i veicoli effettuando una “mini voltura” (il cosiddetto mini-passaggio).

Il beneficio principale di questa procedura è l’esenzione dal pagamento dell’IPT (imposta provinciale di trascrizione), con un considerevole risparmio sui costi dell’operazione.

Presupposto logico di tale agevolazione è la circostanza che l’intestazione del veicolo in capo a società operante nel settore del commercio di autovetture sia solo momentanea, per il tempo strettamente necessario alla successiva rivendita del veicolo; rivendita che nel caso in oggetto – era invece destinata a non avvenire mai.

Con l’ordinanza cui è stata data esecuzione, è stato disposto inoltre il sequestro preventivo dei 630 veicoli intestati alla società in questione, le cui ricerche sono in corso su tutto il territorio nazionale.

Ulteriori indagini tese alla individuazione dei soggetti concorrenti nei reati in contestazione sono tuttora in corso.

Redazione

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