‘Quattro accordi’, presentato ad Aversa il libro di Giuseppe Romanelli
Si è svolta oggi pomeriggio la presentazione del libro di Giuseppe Romanelli ‘Quattro Accordi’. L’evento – organizzato dall’Associazione Culturale MirArte ed in collaborazione con la Società editrice L’Aperia – si è tenuto presso lo storico Palazzo Cascella di Aversa. Durante la serata hanno dialogato con l’Autore Mario De Marinis e Valerio Cascella.
Il testo parla di Alberto e delle sue fughe dalla realtà e dalla vita degli altri, nonché dalla propria. Un anaffetivo che assume un comportamento di completo distacco dagli affetti. Solo alla morte del padre, militante comunista, che conduceva una vita da persona semplice ma, comunque, molto istruito, il protagonista, cioè Alberto, sente il bisogno di tornare nei luoghi a lui familiari per porgere l’ultimo saluto all’anziano genitore.
Perciò si reca nella cittadina ai piedi del Vesuvio, dove aveva vissuto fino a ventisette anni prima e da quel preciso momento si verificano una serie di episodi che hanno l’effetto, non solo di rompere la corazza che Alberto ormai indossava da tantissimo tempo, ma anche di fargli perdere la sua anaffettivitá.
Questo percorso interiore avviene attraverso una serie di dialoghi e accadimenti che suscitano ricordi molto significativi ai fini del cambiamento interiore del protagonista.
Durante il corso della presentazione e del dibattito tra l’autore e i relatori Valerio Cascella e Mario de Marinis, sono emersi tanti temi che caratterizzano questo testo.
Secondo l’autore “quattro accordi ha sia un significato musicale che accordi tra le persone”. E sottolinea come “la semplicità probabilmente sia alla base di tutti i rapporti, unioni e accordi”. Il libro, inoltre, in cui si può notare “ un intreccio tra storia nazionale e storia familiare, parla molto di sogni , anche se oggi, a differenza di prima, non si è più soliti sognare ma si naviga a vista”.
C’è da dire anche che, in questo testo, sicuramente autobiografico, “viene messo molto in risalto il fenomeno della criminalità organizzata del territorio, che è parte integrante di tutto il racconto”. Al centro di tutto il libro però c’è l’isolamento dell’uomo moderno e la perdita del contatto umano fra le persone” che possiamo notare anche nella realtà odierna senza grandi sforzi.
L’autore Giuseppe Romanelli, nato a Napoli nel 1962 è arrivato a Caserta per amore. Pur svolgendo il lavoro di bancario, Giuseppe ha coltivato sia il suo amore per la musica, in particolare il blues, che per la scrittura, partecipando a diversi concorsi letterari e a numerose antologie.
Nel 2020 Romanelli ha pubblicato, con Domenico Callipo, il saggio “La Riforma del Terzo Settore: un’occasione mancata”, mentre nel 2021 la sua prima opera di narrativa, “Il Portiere zoppo” e altri racconti, e nel 2022 il suo primo romanzo “Blues per due donne e un uomo solo”.
di Anzia Cardillo