‘Arrivano i samurai’ al primo circolo didattico ‘Fermi’ di Frattamaggiore
Mattinata particolarmente entusiasmante quella di oggi che ha visto ‘i Samurai’ entrare a scuola.
Il maestro Antonio Pitocchelli ‘7 dan‘ di Ju jitsu e una delegazione della sua scuola di arti marziali “Tai shin do kai Ryu” di Succivo (CE) sono stati invitati dalla prof.ssa Ermelinda D’Angelo, docente del primo circolo didattico dell’E.Fermi di Frattamaggiore – nonché allieva del maestro – per un incontro con i bambini.
Ad attendere gli atleti della “Tai shin do kai ryu” vi erano la DS dott.ssa Cristina Novi, lo staff dirigenziale e tutti i bambini delle varie classi.
Suggestivo l’ingresso sul tatami dei samurai, che, disposti in ordine di cintura, hanno salutato il maestro Pitocchelli in ‘Zarei’, saluto tradizionale in ginocchio.
I bambini e il personale della scuola hanno assistito con particolare attenzione e trasporto, esultando e battendo le mani ad ogni esibizione.
La delegazione della “tai shin do kai” era così composta: Sara Tessitore, Vincenzo Di Giorgio e Mario Battista, i piccoli samurai, che hanno proposto tecniche di combattimento e Kata; la docente D’angelo e l’atleta Gaetano Di micco hanno presentato delle tecniche autodifesa femminile.
Luigi Marrandino, Gaetano Di Micco e Domenico Di Giorgio hanno proposto alcuni Kata di difficoltà superiore; altre suggestive tecniche di combattimento messe in atto da Luigi Marrandino e Giovanni Russo: quest’ultimi due atleti hanno anche proposto le tecniche con la Katana.
A conclusione delle esibizioni, il maestro Pitocchelli si è concesso alle domande dei bambini come quella fatta ‘a voce bassa’: “Maestro, cosa significa la parola samurai?”.
“Un antico verso giapponese recita: ‘Tra i fiori il ciliegio, tra gli uomini il guerriero’ – ha detto il maestro – “ad indicare come il fiore del ciliegio è il migliore tra i fiori, così il guerriero è il migliore tra gli uomini. Essere samurai significa diventare la migliore versione di sé stessi. La parola giapponese significa ‘servire’ ed essere un vero samurai significa mettersi al servizio degli altri, aiutare gli altri, mettere le proprie capacità al servizio del prossimo. Per diventare un vero samurai si deve seguire il ‘do’, che in giapponese
significa la ‘via’”.
Essere samurai significa sacrificarsi per gli altri, avere onore, rispetto per sé stessi e per gli altri; significa essere compassionevoli, non usare la propria forza per imporsi sugli altri.
“Essere un samurai è difficile – ha proseguito il maestro – ma ciascuno di noi, di voi può esserlo; quando per esempio siamo leali con un amico, oppure quando diciamo la verità, oppure ancora quando aiutiamo chi è in difficoltà”.
Una giornata piena di emozioni, di soddisfazioni, ricca di energia positiva per i piccoli alunni del Fermi che hanno ‘strappato’ la promessa dal maestro Pitocchelli di tornare per una nuova lezione.
I bambini tornano a casa con felici per aver potuto assistere ad una bellissima esibizione ma
soprattutto orgogliosi di aver conosciuto un atleta e una persona fuori dall’ordinario, un maestro meraviglioso.
di dott.ssa Ermelinda D’Angelo